Politicamente scorretto/ Una città ormai esausta e... fritta

Politicamente scorretto/ Una città ormai esausta e... fritta

E’ sintomatico che le “chiusure” dei partiti e dei movimenti più o meno civici sulle candidature a sindaco di Gela avvengano durante la settimana di Carnevale.


Non è compito di questa rubrica avanzare ipotesi su quanti e quali, alla fine, saranno i candidati, anche perché di ora in ora gli scenari cambiano e dei “sei personaggi in cerca d’autore” di pirandelliana memoria può darsi, alla fine, che restino tutti in lizza. Tutti degne e apprezzabili persone, per carità, chi con un grosso bagaglio di esperienza e chi con un piccolo trolley, ma tutti disponibili a sacrificarsi per risolvere, almeno in parte, i problemi della città per i prossimi cinque anni.

Naturalmente, con uno scampolo di attenzione per i loro referenti politici, molti dei quali risiedono a Caltanissetta e qualcuno a Palermo. Nel frattempo, come dicevamo, è la settimana di Carnevale, storicamente caratterizzata da scherzi e scherzetti. E di scherzi, a Gela, se ne fanno tanti.
Uno dei più “scherzosi” è il commissario del Comune, Arena: ha fatto un primo scherzo chiudendo le mense delle scuole dell’obbligo e causando un centinaio di disoccupati, tra lavoratori delle mense e insegnanti. Adesso sta facendo un altro scherzetto agli otto addetti alle strisce blu, anche loro a rischio licenziamento.

Un altro approccio “scherzoso” per Gela è quello dell’Eni, che a breve (speriamo) metterà in marcia la bioraffineria che riconvertirà…oli esausti da frittura. Giusto: oli “esausti” per una città che ormai appare esausta, sfinita, svuotata, con un tessuto economico che di giorno in giorno si va assottigliando, con una burocrazia che è capace di frenare anche un piccolo tentativo di reazione. Una città ormai “fritta”, e quindi va benissimo lavorare gli oli “esausti da frittura”.

La nuova amministrazione, che uscirà dalle urne il 28 aprile, avrà enormi gatte da pelare: dal Porto rifugio al Porto industriale, dal terziario in crisi all’agricoltura massacrata, dalla rivisitazione degli accordi con l’Eni ai servizi per i cittadini. Il tutto con poco denaro a disposizione, perché anche a Gela la pacchia è finita e le royalties sull’estrazione di petrolio si sono notevolmente assottigliate. L’economia cittadina sarà salvata dal reddito di cittadinanza? Può darsi. Ma attenzione, è la settimana di Carnevale!