Politicamente scorretto/ Un 12 maggio di “liberazione”

Politicamente scorretto/ Un 12 maggio di “liberazione”

La stampa tutta e i “leoni da tastiera” dei social, per qualche altro giorno si occuperanno dei risultati delle amministrative del 28 aprile e di quello che potrà accadere il 12 maggio, col ballottaggio tra i due candidati a sindaco più votati.


Pochi, forse, si occuperanno del 12 maggio come giorno della “liberazione” dal Commissario Straordinario del Comune, Arena (nella foto), che dopo sette mesi lascerà Gela con un bilancio in chiaroscuro (direi più scuro che chiaro).

Arena, nominato con compiti “tecnici”, ha gestito il Comune, appunto, da tecnico e non da politico.
Il suo progetto era di evitare possibili dissesti della finanza comunale, e c’è in parte riuscito, ma lasciando una buona dose di problemi alla prossima amministrazione eletta dai cittadini.

Ha tralasciato alcuni dei servizi pubblici che non sono tra quelli che la legge impone come “indispensabili”, ma che per i cittadini sono comunque essenziali. Il servizio di mensa scolastica, gli asili nido, il trasporto e l’assistenza ai disabili, per esempio. Ha agito da “ragioniere”, e sulla raccolta dei rifiuti non ci ha pensato più di un attimo ad aumentare le tariffe del quaranta per cento (a fronte di un servizio che appare non impeccabile, di un contratto con la Tekra su cui indaga la Procura e al netto dell’inciviltà di tanti concittadini “vastasi”).

Non ha ascoltato i cittadini, ma solo il suo “cerchio magico” di dirigenti che lo hanno supportato. Di conseguenza, talvolta ha adottato decisioni apparse arroganti (come ad esempio il regolamento e le tariffe per la sosta a pagamento, che il nuovo Consiglio comunale e la nuova amministrazione dovranno necessariamente modificare).

E ha lasciato a casa gli otto addetti alla sosta che, per motivi economici tutti da verificare, non hanno potuto transitare alla Ghelas, nuova assegnataria del servizio.
Più scuro che chiaro, quindi. Ecco perché il 12 maggio andrà ricordato, oltre che per l’elezione del nuovo Sindaco, per la “liberazione” dal Commissario che, ricordiamo, è stato nominato dal Presidente della Regione Musumeci, un altro che in fatto di arroganza non teme confronti con nessuno.

Il Nello “simil-galantuomo” (ma taroccato peggio degli elettrodomestici di fabbricazione cinese), infatti, il 26 aprile ha emesso il decreto che fissa per il prossimo 30 giugno le elezioni nei “Liberi” Consorzi siciliani, incluso quello di Caltanissetta. Naturalmente, dimenticando (anzi omettendo), prima, di decretare il passaggio di Gela, Niscemi e Piazza Armerina alla Città metropolitana di Catania.

Seguirà ricorso amministrativo e il probabile blocco della tornata elettorale. E’ incredibile e sconvolgente l’arroganza, la supponenza, la tracotanza, la superbia, la prepotenza di questo politico che si autodefinisce “persona per bene”: in verità non ha alcun minimo concetto di ciò che significa democrazia, se ne infischia altamente della legge e dei diritti dei cittadini. Ma da Gela, sono convinto, gli giungerà uno stop che lo riporterà nel mondo reale.