A Ciminiere spente-9/ Mortalità su strade e cantieri, ma le paure vengono dai barconi

A Ciminiere spente-9/ Mortalità su strade e cantieri, ma le paure vengono dai barconi

Gli incidenti stradali sono la prima causa di morte per la fascia più giovane della popolazione. 472 gli incidenti stradali, 9 morti e 665 feriti, in media, ogni giorno.

Non va meglio nei cantieri e nelle fabbriche: 1.133 sono i morti sul lavoro solo nel 2018, oltre 600 mila gli infortuni. 17 mila dal 2009, 1.133 solo nel 2018. Coloro che hanno perso la vita per le inondazioni e per le ondate di calore sono 3600 in totale in Italia dal 2010 al 2017.

Nonostante queste cifre spaventose la percezione d’insicurezza è legata unicamente alla presenza degli stranieri in Italia. I leader di due partiti di destra, Lega e Fratelli d’Italia, devono la loro fortuna alla denuncia di una “invasione” degli stranieri, giudicata la causa principale dell’insicurezza.

Sono riusciti a conquistare una vasta platea, instillando la paura ed indirizzandola verso gli sventurati fuggiti da guerre, fame e tirannie, e sopravvissuti ai lager libici ed alle traversate in mare. Ingigantendo questi pericoli, hanno messo in ombra, e comunque, gravemente sottovalutate, gli incidenti nelle fabbriche e sulle strade, il riscaldamento del clima e il cemento nelle zone a rischio.

Basterebbe un dato per smentire la percezione d’insicurezza legata agli stranieri: dal 2011 a oggi gli stranieri residenti sono cresciuti del 16% e il numero di reati complessivi denunciati è diminuito di circa il 10%.

E’ la percezione distorta della realtà, non i fatti, a far nascere le paure. Irretiti dal timore di perdere consensi, uomini delle istituzioni e dirigenti politici, appartenenti a diversi schieramenti, si rifugiano in trincea, invece che contrastare le menzogne con una comunicazione trasparente e veritiera. L’aumento degli stranieri in Italia non c’entra nulla con l’aumento della criminalità, anche perché più aumentano gli stranieri, più la criminalità diminuisce, semmai.

Tra il 2003 e oggi l’arrivo di quattro milioni di migranti non ha prodotto un aumento del tasso di detenzione, che si è anzi ridotto di un terzo, scendendo dall’1,16% allo 0,40.
Nel 2018, di contro, sulle strade italiane, si sono registrati 172.553 incidenti con lesioni a persone, causando 3.334 decessi e 242.919 feriti.

Non sono certo i migranti ad attentare alla nostra vita e alla nostra salute. Migliaia di italiani muoiono sulle strade e nei cantieri e fabbriche o a casa loro, nei casi di calamità naturale, perché la vigilanza (sui luoghi di lavoro) è inesistente, le strade sono insicure e non si investe nel risanamento delle aree a rischio idrogeologico.
La responsabilità – politica, morale – di coloro che predicano la paura è quindi duplice: indicano un falso obiettivo e mettono in secondo piano i reali temi della sicurezza del Paese.