Così il sindaco Greco sulla chiusura scuole

Così il sindaco Greco sulla chiusura scuole

Quella di chiudere le scuole pubbliche non è una decisione che si può prendere a cuor leggero, non solo perché la competenza è statale ma anche perché per alcuni studenti l'opportunità che la scuola offre rappresenta una via per la promozione individuale, un autentico ascensore sociale.

Bisogna, pertanto, essere molto cauti ed evitare di prendere decisioni affrettate sull'onda dell'emotività, tenendo sempre bene a mente che per un gran numero di ragazzi la scuola pubblica rimane l'unico baluardo per la crescita culturale, la formazione e l'affermazione personale e professionale di domani. Ha un ruolo essenziale, troppo importante per essere sacrificato sull'altare della demagogia e per farne terra di conquista di consensi.

Quella che stiamo fronteggiando è una sfida in cui ognuno è chiamato a dare il proprio contributo, è un'emergenza che va gestita nel modo più serio ed efficace. Per questo ci stiamo adoperando con grande impegno avvalendoci del contributo della Prefettura, dell'Asp e di tutti i dirigenti scolastici, con i quali stamattina siamo tornati a confrontarci, mettendo sul tavolo la reale dimensione del problema. Il numero dei contagi non va assolutamente sottovalutato, perché dietro ogni numero c'è un essere umano, ma non deve nemmeno allarmarci più del necessario. Il panico è una reazione che, in parte, può essere giustificabile, ma che può anche innescare deprecabili speculazioni da parte di soggetti interessati solo a mettersi in luce.

Siamo nel bel mezzo di un'emergenza che richiede razionalità e soluzioni, non polemiche e divisioni. La situazione, vale la pena ricordarlo, è molto diversa da quella di marzo quando, pur non avendo i contagi di ora, le scuole vennero chiuse. All'epoca la decisione non fu presa dai Sindaci, ma il diktat arrivò da Roma e fu valido per tutta l'Italia. 

Sono padre anch'io, e comprendo tutti i genitori che, giustamente, stanno prestando molta attenzione alla diffusione del virus nelle scuole frequentate dai propri figli, ma a tutti loro voglio ricordare che la salute dei bambini è anche il nostro obiettivo prioritario. Chi pensa il contrario, è in errore.

E' per questo che, da settimane, siamo impegnati nell'adottare misure adeguate al livello dell'allarme, lavorando a stretto contatto con tutte le autorità preposte. Tutti insieme, assolutamente determinati a circoscrivere l'avanzata del virus. Dobbiamo essere attenti, ma senza lasciarci intimorire più del dovuto. Momenti come questi richiedono razionalità e senso di responsabilità, e ad orientarci verso certe decisioni dev'essere esclusivamente l'andamento della curva epidemiologica.

Sarebbe stato molto più semplice per il sottoscritto, oggi, chiudere le scuole e accogliere le richieste della maggior parte della popolazione, ma finché sarà possibile e finché i numeri e le disposizioni regionali e nazionali ce lo consentiranno nessuno dovrà scegliere tra il diritto alla salute e il diritto allo studio. Non siamo incoscienti né insensibili, e se già a partire dai prossimi giorni ci dovessimo rendere conto che tra i banchi i nostri ragazzi non sono più al sicuro avvierò immediatamente tutte le interlocuzioni necessarie propedeutiche alla chiusura, esattamente come previsto dalle norme, che non tollerano decisioni arbitrarie e non concertate. Noi amministratori continueremo a stare in giro per le scuole a monitorare l'andamento delle lezioni e a registrare eventuali criticità. Come già detto più volte, l'attenzione nei confronti della scuola resta massima.

(Ufficio stampa Comune, 12.11.2020)