#FUORIDACALTANISSETTA, Maniglia lancia l'asta sul web

#FUORIDACALTANISSETTA, Maniglia lancia l'asta sul web

La pandemia ha messo a nudo le criticità che questa città si trascina da anni e lo ha fatto, soprattutto, in ambito sanitario ed ospedaliero, come era ovvio che fosse.

Nell’ultimo decennio in particolare, il continuo impoverimento dell’offerta sanitaria ed ospedaliera è sotto gli occhi di tutti. Il costante depauperamento dei servizi e delle risorse del Vittorio Emanuele III, palesano un processo di riduzione del nosocomio gelese a presidio ospedaliero. Uno “Spoke”, Dea di I livello, solo di nome ma non di fatto. Al contrario, il riconoscimento dell’hub nisseno, in eccezionale aggiunta ai tre hub delle rispettive città metropolitane, ha fatto crescere sempre più il “Sant’Elia”, Dea di II livello, di nome e di fatto.

Tante le promesse non mantenute anche sul piano sanitario, specie nella tutela dei più svantaggiati e fragili. Ci riferiamo al centri di salute mentale, i diurni per anziani, in particolare per i malati di Alzheimer e demenza, nonché per i diversamente abili e così via, con buchi vistosi che spesso vengono tappati grazie all’iniziativa privata ed associazionistica. 

Questo trend non solo si è confermato ma è stato enfatizzato dalla gestione della pandemia da parte della direzione strategica nissena dell’Asp. Troppi i ritardi nella tempistica, sia per quanto riguarda i tamponi ed il conseguente eventuale isolamento, sia per quanto riguarda il tracciamento, la vaccinazione e quant’altro, fino ad arrivare ad una sorta di corto circuito tra Asp e l’amministrazione Greco, anche se negli ultimi giorni le due parti sembrerebbero mostrare la volontà di ricucire lo strappo.

Stessa cosa non può dirsi per i cittadini, letteralmente imbufaliti contro l’asp, soprattutto per non aver dato parevole favorevole alla chiusura delle scuole per proseguire poi in “dad”, suggerendo invece il proseguimento della “zona rossa”, per un’altra settimana, fino al 12 maggio prossimo.

I gelesi hanno trovato facile sfogo nei social. Uno sfogo raccolto da un noto commerciante gelese e fra i gestori del gruppo facebook “Gela Brainstorming”, Marco Maniglia (nella foto), che ha lanciato l’iniziativa “#fuoridacaltanissetta”: «l’intenzione è quella di rimarcare, seppure a 7 anni di distanza, l’esito favorevole di un referendum che vide a metà luglio, cioè in piena estate, oltre 24 mila gelesi recarsi alle urne e votare al 99% Sì alla fuoriuscita dalla provincia di Caltanissetta.

Noi vogliamo rivendicare che il popolo è sovrano sotto ogni profilo e la sua volontà va rispettata senza e senza ma. Abbiamo lanciato questo “hashtag” inciso in magliette e con adesivi da apporre nelle auto, per sottolineare quella che è una verità appurata dai fatti storici ed inoppugnabili. Siamo l’unica provincia nell’isola con sbocco a mare senza porto solo per fare un esempio di come non vogliono farci crescere nelle nostre potenzialità, che sono geografiche, naturali, storiche, archeologiche, con rispettive vocazioni, mentre ci hanno sottratto uffici e ci hanno tolto servizi perché il capoluogo di questo campa».