Ars, Commissione Sanità riunita all’ospedale di Gela

Ars, Commissione Sanità riunita all’ospedale di Gela

Mercoledì si è tenuta una seduta straordinaria, in ambiente esterno ed in particolare presso il presidio ospedaliero di Gela, della VI Commissione Ars, deputata alla Sanità, salute pubblica e servizi sociali, presieduta dall’on. Margherita La Rocca Ruvolo.

All’ordine del giorno, un unico punto: l’audizione in ordine alle problematiche del “Vittorio Emanuele” di Gela. Assente l’assessore al ramo, Ruggero Razza. Presenti l’on. Francesco Cappello (vice presidente della commissione) e l’on. Giuseppe Arancio (segretario della commissione).

Invitati i sindaci del comuni del distretto sanitario di Gela, che non hanno fatto mancare la loro presenza, con l’eccezione del sindaco di Butera, Filippo Balbo, erroneamente non incluso nella lista stilata dal segretario Arancio che ha ammesso l’incidente, scusandosene. Presente anche la deputazione regionale espressa dal collegio nisseno, il forzista, on. Michele Mancuso, unitamente ai grillini (chissà per quanto ancora) Nuccio Di Paola e Ketty Damante. Il consiglio comunale era rappresentato dal presidente Totò Sammito. Diversi i primari che hanno partecipato ed assistito, con apertura anche alla stampa. 

Prima dell’inizio dei lavori, il segretario generale provinciale della Cgil, Ignazio Giudice, ha consegnato alla Presidenza di commissione e quindi agli atti, un documento di rivendicazioni, tra cui la «creazione di un reparto autonomo di neurologia, il consolidamento della Breast unit ed un centro trasfusionale in cui il sangue venga trattato in loco e non trasferito a Caltanissetta, infine un pronto soccorso idoneo».

Un aspetto quest’ultimo, su cui ha insistito nel prendere parola, il presidente del consiglio Sammito, che ha evidenziato come il pronto soccorso, quale «biglietto da visita di ogni ospedale, ha un astanteria in un angolo, al buio, senza finestre e dove si ammassano tutti, senza differenza di genere e di età». Nonostante l’assenza del dott. Giuseppe Di Martino, dallo staff storico del dirigente medico di senologia è arrivata la richiesta sentitissima, giacché attesa da un ventennio, di «un ulteriore reparto nell’ambito della Breast unit dove le donne possono stare dopo l’intervento in sala operatoria». 

Il sindaco di Gela, Lucio Greco, ha puntato l’attenzione «sulle lunghe ed inaccettabili liste d’attesa, su reparti e situazioni che vanno riviste, sulla cronica carenza di personale medico, infermieristico e paramedico». Anche il sindaco di Mazzarino, Vincenzo Marino, si è soffermato «sulla cronica carenza di personale, vuoi perché nel tentare di reclutare le figure mancanti, quest’ultime rifiutavano o vuoi perché preferivano andare altrove».

Totalmente diversa la situazione del nosocomio niscemese descritta dal sindaco Massimiliano Conti che ha sottolineato il «netto miglioramento ed efficientamento dell’ospedale di Niscemi, verificatosi nell’ultimo biennio, a dispetto dell’immobilismo degli ultimi vent’anni, grazie ad alcune scelte coraggiose del governo regionale sulla scorta di quanto discusso nell’audizione apposita della VI commissione di due anni e mezzo fa». 

Il deputato regionale dem Arancio, pur senza puntare l’indice accusatorio nei confronti della direzione strategica, ha messo in fila tutta una serie di problematiche, a partire dalla «carenza di personale per le difficoltà di reclutamento di medici specialisti ed anestesisti», per poi proseguire con «il ridimensionamento degli interventi chirurgici, ammessi solo se di lieve entità, il recupero di anatomia patologica, la partenza non ancora avvenuta di psichiatria, diagnosi con grossissimo ritardo anche nei gravissimi casi di patologie tumorali, il dimezzamento sostanziale della pianta organica» e così via.

Durante l’audizione, è stata notificata la positività del capogruppo pentastellato all’Ars, per cui la deputata regionale Damante, entrata in contatto con lo stesso in una riunione il giorno prima, si è dovuta allontanare, ma prima di abbandonare ha espressamente richiesto che «la “nursind” infermieristica ed il “comitato Sos” dei cittadini vengano ascoltati quanto prima dalla commissione». La Damante ha fatto immediatamente il tampone molecolare e l’esito è stato negativo.

Il manager dell’Asp Cl, Alessandro Caltagirone, ha ammesso la presenza di tali criticità ed aggiornato la situazione relativa alle vaccinazioni, precisando che «su 280 mila abitanti in provincia, detraendo le fasce d’età non vaccinabili da 0 a 12 anni, il target grosso modo è di 200 mila vaccinazioni da operare. Attualmente in 140 mila hanno fatto la prima vaccinazione. La capacità è di oltre i 2000 vaccini al giorno, ma si recano a vaccinarsi intorno alla metà, cioè più o meno un migliaio di unità in media al giorno. Per cui il completamento della prima dose, prevista per luglio, non avverrà prima della fine di agosto».