A dare una scorsa veloce ai social (brochure e locandine non vanno più di moda), non si direbbe che ai gelesi spetti un’estate noiosa e silenziosa.
Aperta con la bella manifestazione battezzata “Gela in Centro”, e con un mare da fare invidia ai siti rivieraschi più rinomati, la stagione estiva 2025 si è presentata ai gelesi con i crismi giusti: sole, spiagge, spettacoli e lustrini.
Ce ne saranno fino ad ottobre. Solo a sipari abbassati e a luci spente i gelesi potranno cominciare a pensare – loro malgrado – alla stagione lacrime e sangue cui sono attesi, con il Comune impegnato a far quadrare i conti per uscire dal dissesto finanziario in cui si trova.
Ora, detta così, sembrerebbe parafrasarsi la locuzione latina in uso nell’antica Roma “panem et circenses”, che significa "pane e giochi circensi" (in questo caso musicali), che i gelesi stanno mostrando di saper ben interpretare, e i governanti di saper impartire, ma certo non si può disconoscere come strida l’apparenza con la realtà.
Ci riferiamo al bombardamento di eventi onerosi non tutti di alto livello artistico-culturale messi in campo dall’amministrazione comunale in concomitanza con il ricco calendario pubblicato da un’associazione benemerita che gode di finanziamenti pubblici a livello regionale: un cinquantina circa di esibizioni fino a settembre che vanno ad accavallarsi con gli appuntamenti programmati dal Comune da qui fino ad ottobre.
Tutto questo, a far da contraltare con le condizioni disastrate un cui versa la parte meno luccicante della città, con erbacce che invadono i marciapiedi di quartieri più nobili e strade dissestate, tali da rischiare l’incolumità pubblica. Qui, la giustificazione di palazzo è di comodo: il Comune non ha soldi, non può spendere.
Le buche e le sterpaglie possono attendere il... risanamento del bilancio.