Gela, una città “a luci rosse”

Gela, una città “a luci rosse”

In alcune città, per protesta, associazioni e gruppi civici hanno messo a dimora piantine nelle buche stradali: una bella provocazione, ma anche un modo per avvisare del pericolo (vale la pena ricordare che una buca, così come una radice sporgente, può provocare gravi danni, anche mortali, a motociclisti e ciclisti).


A Gela, che non è certo Roma ma ne insidia il primato, il locale circolo dei leghisti ha pensato, visto che per le piantine occorreva spendere troppo, di segnalare le buche con vernice rossa. Hanno iniziato, e ci auguriamo che riescano a terminare il lavoro, visto il gran numero delle buche da “sistemare” con lo spray. E finalmente Gela avrà il primato di “città a luci rosse”, riferito naturalmente non al mestiere più antico del mondo, ma proprio alle buche stradali. Con conseguente arrivo di orde di turisti e grande soddisfazione del sindaco Messinese, a cui i leghisti fanno il gioco.

Infatti, dopo avere tentato con il campo nudista di Bulala (non pervenuto), con la stagione estiva sul Lungomare (a parte l’assenza di accessi e la sabbia che invade la carreggiata), con la carta “maltese” (non se ne può più delle migliaia di maltesi che hanno invaso la città), all’amministrazione comunale non sembrerà vero di presentare Gela come città “a luci rosse” e darle finalmente il posto che le compete nel panorama turistico nazionale.

Nel frattempo, in silenzio, la città continua a patire la carenza di vari servizi e la diminuzione ai minimi termini di altri. Mi riferisco a Riscossione Sicilia, carrozzone regionale poco funzionante, che qualche anno fa ha minacciato di chiudere lo sportello di Gela (doveva risparmiare il canone di locazione).
Il Comune si è fatto carico di assegnare all’Ente regionale due stanzette in Via Marsala, che hanno funzionato solo con parte dei servizi prima erogati.

Poi, lo scorso anno, la direzione nissena ha stabilito di aprire lo sportello solo due giorni la settimana, provocando lunghe code di contribuenti. Da qualche giorno il vestito si è ancor più ristretto, e lo sportello di Riscossione Sicilia apre solo il martedì: un solo giorno la settimana per una popolazione di utenti superiore a quella di Caltanissetta, dove però, volete mettere?, c’è la direzione, e scusate se è poco.

Continuiamo ad arrancare su ogni problema, su ogni argomento. Anche sulle cose più semplici, ci sono i “tuttologi” di turno” a trovare soluzioni per complicare la vita ai cittadini. Mi riferisco, stavolta, al nuovo regolamento per la sosta, che secondo le notizie che girano, dovrebbe entrare in vigore nei prossimi giorni.

Ora scusate, io non so quale fosse il tasso alcolemico dei consiglieri comunali la sera che lo hanno approvato, ma prevedere nel centro storico solamente settanta stalli di sosta a pagamento mi sembra qualcosa che non ha né capo né coda. Il comitato di quartiere del centro storico, del quale faccio parte, ha chiesto a metà marzo un incontro con Sindaco ed assessore al ramo per chiarire e dare suggerimenti: dopo tre mesi non c’è stata alcuna risposta , a dimostrazione che questa amministrazione è chiusa nel Palazzo e non tiene in alcun conto le esigenze dei cittadini.

Era l’amministrazione “del cambiamento”, ma per la verità ben poco è cambiato. E non certo in meglio.