Tempo di riflessioni per Melfa’s basket

Tempo di riflessioni per Melfa’s basket

Terminata la stagione è tempo di bilanci in casa biancorossa.

Riflessioni, che serviranno a capire prima di tutto le cause della stagione fallimentare, che ha visto il sodalizio caro a Maurizio Melfa chiudere il campionato di serie C all’ultimo posto con 4 punti (due sole vittorie). Primo aspetto che sicuramente verrà affrontato sarà quello legato alla costruzione del gruppo: così come l’anno scorso, l’idea della società è stata ben chiara, creando un mix di giovani italiani e stranieri. Le aspettative, però, sono state deluse, in rare occasioni si è visto l’attaccamento alla maglia e la voglia di lottare fino all’ultimo secondo. Da elogiare la volontà di puntare su giovani – la Melfa’s era la squadra più giovane del girone – ma è innegabile che la presenza in rosa di qualche veterano sarebbe servita nei momenti di difficoltà. 

Sicuramente, si ripartirà dal tecnico Salvatore Bernardo (nella foto). Chi invece non farà parte del progetto è il lituano Seskus, accasatosi in una società del suo Paese. L’ atleta – adattato al ruolo di playmaker – è stato tra i migliori della stagione, con una media di 20 punti a partita. Un regista effettivo è quello che è mancato alla squadra così come nella passata stagione. Al contrario, non è messa in discussione la permanenza di Pavle Kuburovic, il cui cartellino è di proprietà proprio della società gelese. Sirene di mercato, ancora prima della fine del campionato, per il centro 214 cm Timothy Ndubuisi corteggiato da varie squadre. Per lui, classe 2002, la prima stagione tra i “professionisti” è stata altalenante, ma le qualità non possono essere messe in discussione.

Sarà un’estate intensa in casa biancorossa. La dirigenza già si sta mettendo in moto per farsi trovare pronta per la prossima stagione, con la parola d’ordine “riscatto”, per poter sognare in grande, avendo anche adesso a disposizione una struttura di tutto rispetto come il PalaLivatino, oggi “vuota” a causa delle restrizioni imposte dal Covid, ma che un domani tutti si augurano di rivedere piena di sostenitori, la cui mancanza si è inevitabilmente sentita.