Dal sogno al possibile incubo, la trasferta di Canosa di Puglia per il Gela si è trasformata nella peggiore delle tappe affrontate nel corso della stagione: sconfitta per 2-0 per certi aspetti inaspettata, dura e che complica – molto – il raggiungimento dell’obiettivo serie D.
A far “paura” non è soltanto il risultato – ampiamente meritato dai padroni di casa – ma soprattutto il modo in cui i biancazzurri di Cacciola hanno rimediato questa brutta batosta.
Al San Sibino Gela non pervenuto, completamente assente, mai in partita e che deve anche ringraziare il portiere Valenti, che ha evitato un passivo più pesante. Ma la partita di domenica scorsa ha lasciato un po’ tutti perplessi, a partire dalle scelte dello stesso Cacciola, che nell’ultima trasferta dell’anno, la penultima partita della stagione, ha cambiato lo schema di gioco passando dal solito e vincente 4-3-3 o 4-2-3-1 in base alle occasioni, ad un inusuale 3-5-1-1 o 3-5-2 che dir si voglia.
Una scelta conservativa, prettamente difensiva, che evidenzia come i biancazzurri a Canosa abbiano cercato più che altro di limitare i danni, magari accontentatosi anche di un pareggio, ma si sa, l’atteggiamento difensivo molto spesso può portare solo danni e la difesa a 3 più che altro si dimostra una scelta coraggiosa, esempio lampante l’Inter contro il Psg in finale di Champions League.
Andando oltre l’aspetto prettamente tattico, ha lasciato molto perplessi la tenuta fisica del Gela e questo era già un campanello d’allarme che era suonato in occasione della gara di andata della semifinale contro il Venafro, passato – forse – in secondo piano grazie al netto successo per 3-0. Ma se contro il Venafro la tenuta atletica aveva concesso almeno 60 minuti di buon livello, contro il Canosa è stato netto il divario fisico con la squadra di casa che ha nettamente schiacciato i biancazzurri, arrivando prima su ogni pallone e riuscendo ovviamente a rendersi sempre pericolosa nelle ripartenze soprattutto.
Passando l’attenzione sulle scelte di formazione, spicca come la decisione – già presa da Cacciola in semifinale – di affidarsi ad un 11 titolare totalmente “over” non stia pagando e qui si potrebbe aprire un grande dibattito sull’importanza dei giovani, che magari non possono dare garanzie, ma almeno avrebbero potuto contrastare lo strapotere atletico dei padroni di casa, specificando sempre che soltanto all’interno del gruppo si ha la reale percezione delle condizioni di ogni singolo atleta.
Su un punto si può essere certi: senza Privitera in stato di grazia – quella di Canosa è stata la sua peggiore prestazione stagionale e lui ci ha abituati a standard alti – e con Agudiak isolato in attacco, vengono a mancare due pedine fondamentali su cui il Gela ha basato la sua stagione.
Ma adesso non è più tempo di pensare alla trasferta pugliese, ma focalizzarsi sul ritorno, domenica 15 giugno alle 16:00 al Vincenzo Presti, che per l’occasione si preannuncia nuovamente tutto esaurito. Il Gela dovrà recuperare 2 gol, senza subirne, per andare ai supplementari, per cui è facile immaginarsi un inizio rampante dei biancazzurri che vorranno sin da subito indirizzare la gara su un binario favorevole. Altresì è facile ipotizzare che si ritorni al 4-3-3 con tutte le pedine offensive in campo.
Mancherà in porta Valenti, squalificato, ma l’alternativa Colace nel corso dell’anno si è dimostrata molto valida. Il Canosa, nella semifinale dei playoff nazionali, in trasferta ha rimediato una sconfitta per 4-2 contro la Battipagliese, riuscendo a staccare il pass per la finale negli ultimi minuti. Un precedente che può far ben sperare il Gela, chiamato a giocarsi il tutto per tutto per conquistare la promozione in serie D.
Non riuscirci sarebbe disastroso, ma la storia ci insegna che i ribaltamenti di risultato spesso si sono verificati e bisognerà fare in modo che questo avvenga anche domenica, per non vanificare i sacrifici di un anno, con una promozione diretta mancata per mano dell’Athletic Club Palermo dopo una lotta durata una stagione intera.
TABELLINO
Canosa-Gela 2-0
Marcatori: Mangialardi 35’pt; Jimenez 36’st
Canosa: Tarolli, Pignataro, Lamacchia, Gomis, Gomes, Santoro, Coco, Barrasso, Jimenez, Mangialardi (17’ st Ciammanea), Martinez. A disposizione: Capossele, Monterisi, Comitangelo, Pirelli, Pizzulli, Piccolo, Sequenza, Filannino. Allenatore: Vincenzo Lanotte.
Gela: Valenti, Di Dio, Maydana, Privitera, Gambuzza, Zappalà (24’ st Arcidiacono), Giuliano, Sessa, Agudiak (37’ st Savasta), Cocimano (13’ st Caronia), Vincenzi (14’ st Bossa). A disposizione: Colace, Brugnone, Tuvé, Gigante, Prestia. Allenatore: Gaspare Cacciola.
Arbitro: Pina di Como.
Note: Ammoniti Zappalà, Vincenzi, Valenti, Gambuzza, Di Dio, Gomes, Barrasso
Recupero: 4 pt, 5 st