La Sicilia e la sua natìa Butera di un tempo lontano raccontate dall’avvocato-scrittrice Fabiola Marsana

La Sicilia e la sua natìa Butera di un tempo lontano raccontate dall’avvocato-scrittrice Fabiola Marsana

A causa delle recenti restrizioni sugli assembramenti per evitare il diffondersi dei contagi da coronavirus, è stata rinviata a data da destinarsi la presentazione del libro di Fabiola Marsana (nella foto) "Il gelsomino notturno" che avrebbe dovuto tenersi a Butera sabato 17 ottobre, al cine-teatro “Scuvera”.

Nell’attesa che l’incontro culturale possa essere nuovamente calendarizzato, si vuole comunque rendere omaggio all’autrice e alla sua opera. Il libro è stato dato alle stampe per i tipi della Casa Editrice Prova d’Autore di Catania, diretta dal prof. Mario Grasso ed è una raccolta di ricordi di infanzia e adolescenza, tra affetti e tradizioni di una Sicilia inedita. Ma anche di proverbi, ricette, sapori e colori di un mondo reale che adesso va scomparendo e che l’autrice recupera a futura memoria con una scrittura colloquiale e coinvolgente, ricca di termini dialettali e proverbi siciliani. Un omaggio quindi ad una Sicilia di altri tempi, metafora di Madre natura.

Difatti nel retro copertina del libro, l’autrice “spiega” la sua opera: «La principale protagonista della raccolta è Madre Natura, nella sua accezione sia laica che religiosa, la Madre delle Madri. Colei che genera, crea e distrugge, che da e che toglie a suo piacimento. A lei si associa la costante presenza delle figure femminili che hanno per lo più ispirato la narrazione, fonte inesauribile di insegnamenti, intrisi di saggezza popolare siciliana».

Il libro è suddiviso in 10 capitoli: Il gelsomino notturno, I fichi d’India, L’albero dei gelsi, Il rito delle mandorle, La danza dei pomodori, I profumi del Natale, I riti pasquali, la festa del santo patrono, Vanedde e purticati silenziosi, Fa beni e scordatillu, fa mali e pensaci. 

Per la sua rappresentazione di un mondo ormai lontano – la Sicilia di un tempo – e per aver avuto gli stessi natali (entrambi di Butera), il prof. Grasso avvicina il libro della Marsana all’opera prima dello scrittore siciliano Fortunato Pasqualino (foto a sinistra), “Mio padre Adamo”, un romanzo che nel 1963 vinse il premio selezione Campiello. 

«Il libro della Marsana, pur con spunti diversi, sembra un magico aggiornamento epocale di quell’esordio di Pasqualino». Nella copertina del libro è riprodotta un’opera figurativa realizzata da Maristella Marsana (sorella della scrittrice) ispirata ad alcuni momenti narrati dall’autrice.

Ma vediamo di conoscere un po’ più da vicino la scrittrice. Giovane buterese, si è laureata in giurisprudenza a Pavia, è avvocato presso la Corte d’appello di Milano e svolge la professione in proprio, con particolare dedizione al diritto civile e specializzazione nel settore del diritto di famiglia. Si occupa inoltre di politica forense, sostenendo da diversi anni un’associazione che garantisce la formazione giuridica gratuita degli avvocati sul foro milanese e non solo. Opera all’interno del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Milano nell’ambito della Commissione per l’accertamento della pratica forense. 

Appassionata di letteratura, teatro e musica classica sin dai tempi del liceo, ha studiato pianoforte e da circa dieci anni è contralto in un coro polifonico che esegue repertorio religioso classico. Inoltre ha fatto parte della compagnia teatrale “La Fenice” dell’università, recitando opere del teatro classico e contemporaneo.