Sparito un libro del 1753 su Gela greca donato al Comune quattro anni fa

Sparito un libro del 1753 su Gela greca donato al Comune quattro anni fa

Il diciannove maggio di quattro anni e mezzo fa, alle ore 11,30, nella stanza del sindaco del Comune di Gela, con un breve cerimoniale lo scrivente consegnava in dono al sindaco e all’assessore alla Cultura, quindi alla città, un libro antico del Settecento dal titolo “Delle memorie istoriche dell’antica città di Gela nella Sicilia” scritto da Padre Maestro Carlo Filiberto Pizolanti, carmelitano licatese, e stampato nel 1753 a Palermo.

Il libro in oggetto, tempo prima, era stato regalato allo scrivente da una signora che ha sempre voluto mantenere l’anonimato. La notizia di tale donazione compare ancora sul sito web del Comune di Gela (http://www.comune.gela.cl.it/1975-gela-antica-in-terranova-o-a-licata-nuovi-spunti-da-note...) seguito in calce da un link “clicca sulle video interviste” postato su youtube.

Il libro, allora consegnato, ha una peculiarità che lo rende unico in quanto il possessore in antico dello stesso, in epoca imprecisata, aveva aggiunto a penna ai margini del testo delle note che contestavano l’ipotesi del Pizolanti in merito all’ubicazione della Gela greca nel sito di Licata; tale donazione prevedeva un piccolo restauro da parte dei suddetti, allora amministratori del Comune, dopo il quale, pertanto, doveva essere trasferito alla locale biblioteca per la pubblica fruizione.

Nel corso dei trascorsi quattro anni e più allo scrivente, da parte dell’allora Sindaco, è stato sempre riferito che il libro, non potendo essere restaurato per mancanza di fondi, era stato conservato in un’imprecisata cassaforte in attesa di tempi migliori; per la precisione bisogna scrivere che dal restauratore, allora contattato, era stata chiesta la “cifra stratosferica” di € 1.000 (sic).

In via del tutto informale prima e dopo con richiesta documentata, lo scrivente recentemente ha chiesto all’attuale Sindaco la restituzione del libro in quanto allora non era stato ottemperato, da chi l’aveva preceduto nella sindacatura, a quanto deciso dopo la stessa donazione. La risposta disarmante e incredibile arrivò subito dopo via email. In parole povere del libro del 1753 da tempo non c’era traccia, né nella imprecisata cassaforte in cui, si diceva, era stato conservato, né in qualsiasi altro luogo del Comune. Qualche “gelida manina” l’aveva sottratto, dal momento che indolenza e sciatteria avevano avuto il sopravvento su chi avrebbe dovuto allora esserne garante. Non fosse altro il fatto che l’antico libro donato sarebbe dovuto diventare patrimonio della collettività. 

Se i libro antico donato al Comune di Gela non si dovesse trovare, allora ci si augura che lo stesso possa comparire in un futuro, prossimo o lontano che sia, con la speranza che il suo nuovo possessore a futura memoria, con animo gentile voglia riscattare l’insana azione del furto.