Donna di scuola e di governo, la Azzolina si racconta

Donna di scuola e di governo, la Azzolina si racconta

Una giornata in città, ospite di Agata Gueli(a sinistra nella foto), dirigente alla scuola Capuana di via Palazzi.

Lucia Azzolina (al centro nella foto), già ministro dell’Istruzione, in tour per promuovere il suo libro – La vita insegna. Dalla Sicilia al Ministero, il viaggio di una donna che alla scuola deve tutto – ci ha messo poco per rendersi conto che la sua popolarità, soprattutto nell’emisfero scolastico, è ancora integra.

Mattinata di lunedì 21 trascorsa gioiosamente con i bambini della scuola primaria Capuana, con un bagno di folla scontato; non altrettanto scontato il “tutto esaurito” al Teatro Antidoto di Macchitella, dove nel pomeriggio si è concentrato un pubblico fatto di dirigenti scolastici, docenti di ruolo e precari ed una buona rappresentanza di personale Ata.

Tre poltroncine su un palco scarno, con addobbo minimale, per i tre “attori”: l’ex ministra, la dirigente scolastica Gueli e il prof. Marco Trainito (a destra nella foto), docente di filosofia al Liceo delle Risorse Umane di via Europa.

Il libro della Azzzolina è la biografia specchiata di una giovane donna predestinata. Alunna, poi docente precaria, quindi il ruolo, la dirigenza scolastica e poi anche l’incarico di ministra dell’Istruzione. Tanta roba per una giovane donna partita dalla Sicilia con tanti sogni da realizzare.

Dopo la rituale presentazione da parte della Gueli, Marco Trainito ha infilato una serie di domande, mettendo a nudo le occasioni mancate, gli obiettivi raggiunti e le vere riforme di cui la scuola avrebbe bisogno per avvicinarsi agli standard europei (orari, retribuzioni, programmi).

Si è parlato di edilizia scolastica, di concorsi, di sostegno, di esami di maturità, di coinvolgimento degli studenti nelle scelte che li riguardano, una frecciatina al ruolo dei sindacati, le difficoltà che incontrano i dirigenti nella gestione di presidi spesso con problemi di sicurezza delle strutture, argomenti che hanno assunto importanza vitale di una scuola che ha dovuto fare i conti con l’emergenza covid.

Dalla platea sono intervenuti alcuni dirigenti con quesiti rivolti all’ex ministra, mentre hanno avuto gli onori del palco Walter, intrattenitore teatrale buterese, e Giulia, studentessa del Liceo Eschilo di Gela.

Il primo ha sollevato due questioni: il prolungamento delle lezioni anche nel pomeriggio e l’inserimento dell’educazione teatrale nelle discipline scolastiche; mentre la ragazza, che dovrà sostenere la maturità a giugno ha contestato la scelta dell’attuale ministro all’Istruzione Bianchi di ripristinare le prove scritte agli esami di Stato, ed ha auspicato l’abolizione del numero chiuso dei test d’ingresso ai corsi di laurea per Medicina. Lucia Azzolina ha avuto pronte risposte per tutti. 

Alle domande di Walter ha risposto di essere d’accordo sulla proposta d’inserimento dell’educazione teatrale tra le discipline scolastiche, mentre per l’apertura delle scuole anche in orari pomeridiani ha detto che ci sono implicazioni di ordine economico e di riorganizzazione generale della scuola.

A Giulia sugli esami di Stato ha risposto di essere d’accordo sul ripristino delle modalità dell’esame di stato ante-pandemia ma solo per quanto riguarda la prova scritta d’Italiano, oltre agli orali; mentre per l’abolizione del numero chiuso a Medicina, ha detto che quanto più preparati si esce dal percorso universitario, tanto più potremo contare su medici bravi e ha avuto parole di incoraggiamento per lei e per tutti i maturandi che tra qualche mese dovranno cimentarsi con l’esame.

Lucia Azzolina a sua volta ha rivendicato il suo impegno per fare inserire 30 miliardi nel Pnrr per la scuola, auspicando che queste somme possano essere realmente e ben spesi, ha manifestato la soddisfazione per quello che a suo dire ha fatto per la scuola durante la sua permanenza al governo, non nascondendo il desiderio di potersi ancora spendere non solo per la comunità scolastica. Una parafrasi per dire che le piacerebbe un domani tornare a fare il ministro.

Infatti alla domanda di Marco Trainito, se oggi, a distanza di tempo, ritiene che poteva fare qualche cosa di più o meglio, ha così risposto:

«Sono convinta che quello che ho fatto al ministero, umanamente non avrei potuto fare di più, ho dedicato al mio lavoro tanto impegno, dalla mattina presto alla sera tardi; il mio lavoro è nato sempre da un confronto con tutti gli attori coinvolti.

Durante la pandemia il Ministero dell’Istruzione dipendeva molto dalle decisioni del Ministero della salute, dai pareri del comitato tecnico-scientifico, non c’era un passo che si potesse muovere senza chiederne il parere. Quello di cui sono veramente contenta è di aver messo tanti soldi sulla scuola, 10 miliardi quando ero ministra e 30 con il pnnr. Tanti soldi se si pensa ai tagli finanziari della precedente gestione del ministro Gelmini. Ora occorre spenderli e farlo bene».

La prof.ssa Gueli nel suo intervento finale ha letto una delle pagine più toccanti del libro dell’Azzolina, l’ultimo capitolo intitolato “Verso il futuro”: “Ricevo ancora a distanza di mesi centinaia di messaggi, partecipo a convegni, giro le scuole. Oggi sono soprattutto le mamme e i papà che mi chiedono di continuare ad impegnarmi per i giovani; i bambini per strada mi chiamano Lucia. Chi ama la scuola ha capito».