Presentato dall’Auser il libro del sindacalista Franco Garufi

Presentato dall’Auser il libro del sindacalista Franco Garufi

Un parterre d’eccezione per il debutto del nuovo corso dell’Auser con Emanuele Scicolone, presidente.

E’ stato presentato a Gela il libro di Franco Garufi, La Sinistra italiana e il dilemma dei porcospini (Istituto Poligrafico Europeo editore). Un’occasione ghiotta per riflettere e confrontarsi su un tema che ancora oggi, suppur sotto traccia, sta a cuore ad una larga fetta di italiani. L’evento si è svolto nell’ex chiesa San Giovanni, venerdì scorso 8 luglio. 

Il male oscuro della frammentazione, che ha provocato tante scissioni, è stato oggetto di dibattito fra Salvatore Parlagreco (giornalista), Luciano Vullo (ex preside del Liceo classico Eschilo), Don Lillo Buscemi (teologo) e lo stesso autore Garufi. A coordinare gli interventi, il giornalista Franco Infurna. E’ intervenuto per i saluti il sindaco Lucio Greco. Giampaolo Russo, docente di musica, ha intrattenuto gli ospiti.

Nel libro di Garufi una particolare attenzione è rivolta al processo di industrializzazione che Gela ha subito. L’autore ha ricordato il nuovo clima politico che ha consentito il rilancio dei progetti di programmazione di sviluppo, a partire dalla presenza in Sicilia di giacimenti di idrocarburi, soprattutto grazie all’arrivo dell’Eni di Enrico Mattei e aziende di dimensioni internazionali nel campo della grande industria chimica di base.

«In alcuni casi, in particolare nella Sicilia occidentale – scrive Garufi nel suo libro – si realizzano esperienze significative di impresa manifatturiera. Ciò porta alla formazione di una classe operaia diversa dai vecchi operai della piccola industria che in Sicilia era sempre esistita e al tempo stesso libera dall’intreccio col feudo che aveva caratterizzato il settore minerario. E’ una classe operaia in gran parte di prima generazione, perloppiù di origine contadina, che considera il passaggio alla fabbrica, nonostante le dure condizioni di lavoro, un salto di qualità rispetto allo status precedente. La Sicilia è in quel momento oggetto di estrema attenzione da parte dei più innovativi economisti italiani.

Il pionierismo della nuova classe operaia, nata a Gela è soltanto uno dei temi con il quale l’autore fa scorrere la narrazione: la scissione di Livorno, la prima Repubblica, il blocco del popolo, il centro sinistra, gli equilibri più avanzati, il compromesso storico, la questione morale, il decisionismo craxiano, muscolare ed irredentista, l’Ulivo, la nascita del Partito Democratico e la diaspora di sinistra. Una carrellata vista con l’occhio di un militante socialista prestato al sindacato, dapprincipio a trazione comunista, e poi fiero della sua autonomia.

Garufi chiude con una ventata di ottimismo, auspicando che si esca da una coazione a ripetere che condanna ad una sorta di eterno presente nel quale la storia della Sinistra italiana, fonte di errori, ma anche di spallate poderose per migliori condizioni di vita.