Bullismo e cyberbullismo, se n’è parlato alla Verga con l’avvocato Guarnaccia

Bullismo e cyberbullismo, se n’è parlato alla Verga con l’avvocato Guarnaccia

La scuola, agenzia educativa per eccellenza (dopo la famiglia) dovrebbe essere per tutti i bambini e gli adolescenti il luogo della serenità e dell’accoglienza, dell’amicizia e del rispetto delle regole, della crescita umana e culturale, della relazione positiva.

A volte però tutto ciò viene messo in crisi dal fenomeno del bullismo. Di questo si è parlato all’istituto comprensivo “Giovanni Verga” diretto dalla prof.ssa Viviana Aldisio, mercoledì scorso 14 dicembre, in un incontro con l’avvocato Rocco Guarnaccia, presidente della Camera Penale “Eschilo” di Gela, organizzato per gli alunni delle classi terze con la collaborazione della prof.ssa di matematica e scienze Nuccia Cannadoro,  referente della scuola dell’orientamento in uscita. 

La tematica affrontata rientra nel curriculum di educazione civica elaborato specificatamente per le classi terze. Gli alunni sono stati introdotti all’argomento dalle insegnanti del dipartimento di letteratura, così come è stato sottolineato dalla dirigente nel suo intervento, evidenziano come la scuola abbia il dovere di prevenire il fenomeno con l’informazione e l’adozione di misure adeguate in casi specifici. 

In maniera chiara e diretta, con un linguaggio semplice e privo di tecnicismi, l’avvocato Guarnaccia ha catturato l’attenzione degli alunni parlando dei comportamenti che possono essere considerati bullismo e quindi dei reati punibili compiuti anche dai 14enni, della loro responsabilità civile e penale, specificando che sotto quella soglia di età non si è imputabili ma si può essere sanzionati con una misura di sicurezza come il riformatorio giudiziario o la comunità minorile. 

La dirigente Aldisio è intervenuta su questo aspetto, ricordando alla platea che nel suo trascorso lavorativo, da   docente presso un carcere, a contatto con i suoi “alunni speciali”,  ha potuto fare esperienza diretta di cosa significhi essere detenuti in una cella di pochi metri, privati della libertà. Ma cosa si può definire come bullismo?

Tutti quei comportamenti aggressivi continuativi che un soggetto che si ritiene forte attua nei confronti di un altro ritenuto diverso da sé, debole e che si manifestano sotto diversi aspetti: fisico, verbale, relazionale, le cui conseguenze possono essere molto serie per la vittima: traumi psicologici, depressione e nei casi più gravi anche spingere al suicidio. E a tal proposito la dirigente ha ricordato  che nella nostra città purtroppo si sono verificati in passato due casi di questo genere. 

Il relatore ha poi centrato il suo intervento sul cyberbullismo, fenomeno più recente sviluppatosi con l’uso distorto delle tecnologie più diffuse – cellulari, rete internet, applicazioni di messaggistica (whatsapp, messenger), o social network  (facebook, tik tok, istagram) –  per mezzo delle quali si può aggredire, molestare, denigrare, allo scopo di umiliare o isolare, inviando messaggi minatori, o diffondendo fotografie o pubblicando commenti offensivi. Atti che a differenza del bullismo, possono essere compiuti anche in modo del tutto anonimo, ad esempio con account falsi sui social. 

Esistono, a tutela delle vittime direttive ministeriali, normative scolastiche, linee di indirizzo generali per la prevenzione e la lotta al bullismo, disposizioni e leggi (n. 71/2017, a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno). Gli alunni si sono mostrati molto interessati all’argomento tanto da aver tempestato di domande l’avvocato.

Infatti essendo gli adolescenti fruitori assidui dei dispositivi e della rete internet, hanno chiesto se i genitori di un minore vittima di cyberbullismo possono chiedere ai gestori di oscurare, rimuovere o bloccare siti o i social media, se questi fenomeni possono essere prevenuti con inserimento di eventuali filtri automatici, come ci si può tutelare se non si vuole denunciare, se ci si può rivolgere al questore. E poi ancora quali sono le pene per chi compie azioni di bullismo e cyberbullismo, quali le leggi a tutela della vittima, se c’è una scala di gravità per questi reati, quali sono le conseguenze per i genitori dei figli bulli, e tante altre.

L’avvocato Guarnaccia ha risposto a tutti. Un incontro formativo e informativo che ha arricchito docenti, discenti e relatore. Soddisfazione è stata espressa dalla dirigente per la  buona riuscita dell’iniziativa e per la partecipazione attiva degli alunni.