Civico 111, luogo e modi per l’arte

Civico 111, luogo e modi per l’arte

Situato in Via Senatore Damaggio, Civico 111 (il numero è collegato alla via) è il primo spazio adibito per ospitare mostre artistiche in città.

Il progetto è stato ideato da Roberto Collodoro (nella foto) giovane artista gelese, di cui i lavori hanno ricevuto importanti riconoscimenti in tutta la Sicilia.
In questi mesi, tanti i temi trattati: dall’ amore con l’esposizione dei lavori di 15 artisti: Angelo Barile, Momò Calascibetta, Lorenzo Ciulla, Roberto Collodoro, Demetrio Di Grado, Max Ferrigno, Corrado Inturri, Alfonso Siracusa Orlando, Miriam Pace, Francesco Paolicchi, Fortunato Pepe, Attilio Scimone, Massimo Sirelli, Alice Valenti e Gaetano Vella, fino alla mostra dal titolo “Tra cielo e terra” dell’artista internazionale Michele Principato Trosso, il mese scorso.

– Com’è nata la passione per l’arte?
«La passione per l’arte è nata insieme a me! L’ arte è stata una sorellina quando ero piccolo e una buona amica adesso che sono grande. Da bambino mi sedevo accanto a mio padre e cercavo di rubare un po’ del suo talento».

A quale pittore o corrente artistica ti ispiri?
«Il Pop surrealismo è la corrente che più mi rappresenta e a cui faccio riferimento. I miei guru sono Gustavo Rimada e Jean Julien».

– Quali argomenti preferisci rappresentare?
«I miei soggetti rappresentano quasi sempre la nostra parte interiore, quella che non si vede… quella brutta! Tutti, in fondo in fondo, abbiamo una parte brutta e a me piace tirarla fuori, che tu sia un santo o il peggior nemico dell’umanità».

– Quale è stato il primo lavoro pubblico?
«Una grande testa di Moro (Salvatore) in un muro a Caltagirone, durante un festival di Street art. L’opera tra l’altro, è stata poi inserita nella guida Street Art in Sicilia, Flaccovio editore».

– Cosa cerchi di trasmettere a chi guarda i tuoi lavori?
«In primis, i miei lavori trasudano Sicilianità. Molte volte sono controversi e sovversivi, ma è proprio quello che siamo noi: brutti, controversi e sovversivi».

– Com’è nata l’idea di Civico 111?
«Il Civico 111 è la casa della creatività, nata con le proprie forze in un contesto di belle e sterili parole, false promesse e protagonismi enormi. E’ un luogo multifunzionale che ospita mostre d’arte, laboratori artistici e corsi di formazione linguistica».

– Questi primi mesi come sono andati e quali sono le attività principali in questo periodo?
« Abbiamo inaugurato tre personali di pittura e una collettiva nazionale. Stiamo preparando due mostre per i prossimi due mesi. Tutti i giorni, dalla mattina alla sera, continuano i corsi di preparazione per conseguire l’attestazione Cambridge con il madrelingua Rocky Venezia. Il mercoledì la scuola di pittura con Fortunato Pepe e Corrado Inturri. Il sabato il laboratorio ludico-creativo per bambini tenuto da me e Paola Rinciani».

– Quali tuoi lavori o di altri artisti sono stati esposti?
«Abbiamo allestito le mostre personali di Sebastiano Parasiliti, Leonardo Cumbo, Michele Principato Trosso. Una collettiva con pittori siciliani di altissimo livello come Momò Calascibetta e due artisti torinesi, Angelo Barile e Massimo Sirelli».

– Stai lavorando a qualche progetto?
«Attualmente sto preparando una grande personale che presenterò a Cefalù a fine agosto».

– Di cosa si tratta con il laboratorio “Fantasia”?
« Il laboratorio “Fantasia”, seguendo il metodo Munari, si approccia ai bambini con tutte le forme possibili dell’arte. Ogni mese affrontiamo una tematica, dal riciclo al collage, dall’arte urbana alle tecniche pittoriche più raffinate».

– Che programmi ci sono in futuro per Civico 111?
«Il Civico 111 è in continua evoluzione. A settembre presenteremo un’importante novità, ancora in fase di elaborazione. Continueremo con le mostre d’arte e amplieremo il pacchetto di corsi formativi»