Gela Calcio, promozione inDimenticabile

Gela Calcio, promozione inDimenticabile

Dieci anni di attesa per rivivere ancora una volta la realizzazione di un sogno: con la vittoria per 3-0 sul Canosa, ribaltando il 2-0 incassato all’andata, il Gela ha conquistato la promozione in Serie D.

La data del 15 giugno 2025 resterà scolpita nella storia del calcio gelese e nelle menti degli oltre 3000 tifosi presenti al Vincenzo Presti, che oggi, domani e nei mesi a venire potranno dire di aver vissuto una delle rimonte più belle della recente rinascita biancazzurra.

Di Agudiak e Savasta, autore di una doppietta, le reti del successo: i due giocatori più attesi hanno risposto presente nella partita da non sbagliare, col secondo che ha timbrato così il cartellino per la tredicesima volta in stagione. È stata la vittoria di Gela e dei gelesi, della dirigenza capitanata da Toti Vittoria e Marco Scerra, del ds Alessandro Bonaffini e di mister Gaspare Cacciola, arrivato in corsa ma capace di plasmare la squadra a sua immagine e somiglianza.

Ma partiamo dai primi due citati, Vittoria e Scerra, che la scorsa estate di questi tempi erano al lavoro per formalizzare la nuova unione dopo l’uscita di scena di Maurizio Melfa. E dopo settimane di incertezze si presentarono alla stampa, sicuri – anche in maniera abbastanza sorprendente – che Gela avrebbe vissuto un anno da incorniciare: schietti, diretti e senza mai nascondersi, l’obiettivo era conquistare la promozione in serie D e così è stato.

La stagione è stata tutt’altro che semplice, perché il Gela nella stagione regolare ha dovuto fare i conti con l’Athletic Club Palermo, che dopo una lotta estenuante dalla prima all’ultima giornata, è riuscito a staccare il pass per la D da prima della classe, rilegando i biancazzurri a dover passare inevitabilmente dai playoff nazionali, che nascondono sempre innumerevoli incognite. Ma loro non si sono persi d’animo, anzi, anche nell’ultimo periodo non hanno smesso di trascinare tutto l’ambiente, riuscendo a portare sempre più entusiasmo dimostrato proprio domenica scorsa contro il Canosa. 

Tra i principali artefici di questo successo c’è Gaspare Cacciola, chiamato dopo poche giornate per sostituire Andrea Pensabene ed entrato subito nel vivo di quelle che sono le dinamiche del Gela Calcio e di come la squadra è vista in città.

Un tecnico di esperienza che ha accettato una sfida affatto semplice, dopo una, quella col Siracusa, altrettanto difficile ma comunque vincente. Filosofia di gioco ben chiara, del 4-3-3 ha fatto il suo marchio di fabbrica, modulo che non lo ha mai tradito e che ha portato, quasi sempre, il Gela a disputare delle buone prestazioni, fatta eccezione sicuramente per la gara di ritorno con l’Athletic Club Palermo (persa 3-1) e per la gara di andata della finale playoff nazionali contro il Canosa (persa 2-0). Il tecnico ha tracciato un bilancio della finale playoff, esprimendo anche la gioia per la promozione in D: 

«Non ho mai avuto alcun dubbio sul fatto che questa squadra avrebbe vinto i playoff nazionali e averlo fatto davanti al nostro pubblico, recuperando 2 reti ad un avversario di tutto rispetto quale il Canosa, rende tutto speciale. Abbiamo disputato una grande partita, sfruttando al meglio le occasioni avute a disposizione.

Al contrario di quel che si può pensare, la squadra pugliese è stata ostica da affrontare, un sodalizio giovane che sotto il piano atletico inevitabilmente aveva qualcosa in più, soprattutto per via dell’età, ma alla fine è stata la nostra esperienza a prevalere».

Cacciola è tornato anche sulla gara di andata.

«In Puglia abbiamo giocato la nostra peggiore partita, è innegabile. Non voglio cercare attenuanti per giustificare quella prestazione, anche se il caldo ha sicuramente influito ma così come avrà sicuramente influito per il Canosa domenica. Eravamo anche al corrente che loro fanno delle mura amiche il loro punto di forza, di fatti la Battipagliese stessa, che era la favorita per il salto di categoria ha incassato 3 reti.

Questo voglio che sia utile anche a sottolineare come preparare questi playoff nazionali non sia stato affatto semplice, sia per le avversarie da affrontare, ma soprattutto per la tenuta fisica, tenendo in considerazione sempre che siamo arrivati a questi appuntamenti dopo un mese di sosta per la fine della stagione regolare». 

Se quella di domenica è stata la vittoria più bella della carriera Cacciola ha così risposto.

«La più bella non so, anche perché ogni campionato conquistato è bello, forse la più emozionante per come siamo arrivati alla sfida, per la rimonta che abbiamo fatto e soprattutto perché tutto questo è accaduto in un Vincenzo Presti tutto esaurito, ed il pubblico gelese sa farsi sentire soprattutto in queste occasioni e sa essere il dodicesimo uomo in campo». 

Sui tifosi il tecnico ha avuto parole d’elogio.

«Un tifo splendido, sin dal primo giorno mi sono sentito a casa. Gela è una città che ha vissuto calcio a livello importante e questo anche per strada lo percepisci. Mi piace sottolineare come tutti ci sono stati vicini soprattutto in quest’ultimo periodo.

Tanta gente, dopo l’andata col Canosa, mi incontrava e dava supporto, una parola di incoraggiamento e conforto. Queste cose le senti e ti danno a prescindere una spinta in più. Poi, tornando a domenica, la tenuta mentale ha fatto tanto ed è quella che ci ha dato una marcia in più».

Il futuro è ancora da scrivere e definire.

«Ho un altro anno di contratto, ma ovviamente ci sarà bisogno di un confronto con la dirigenza per definire i piani futuri e capire se ci sono i presupposti per proseguire insieme. Non sono mai stato un tipo legato al contratto, mi interessano i progetti e qua a Gela il progetto è ambizioso».

L’ha vissuta da giocatore 10 anni fa e adesso l’ha vissuta da direttore sportivo: la promozione in D del Gela porta la firma di Alessandro Bonaffini, il primo a credere nel progetto Scerra-Vittoria e la mente che ha costruito il gruppo che ha ottenuto il tanto desiderato e atteso salto di categoria.

«Ho sempre creduto in ognuno dei ragazzi che ho scelto quest’anno dal primo all’ultimo giorno ed ero certo del fatto che ci avrebbero potuto regalare una grande gioia. Se questa promozione porta la mia firma? Mi sento di dire di si perché ho creduto in questo progetto e allo stesso tempo i presidenti si sono fidati di me su ogni decisione presa.

Vivere l’emozione di festeggiare un salto di categoria a Gela, sia da giocatore 10 anni fa e adesso da direttore sportivo è qualcosa che mi gratifica. Sono due gioie differenti e imparagonabili tra loro. Ammetto che al secondo gol nostro qualche lacrima mi è scesa.

Parlando della rosa allestita, sono felice di aver potuto fare affidamento su giocatori di esperienza come Gambuzza, Privitera e Agudiak, veterani che hanno dato un grande contributo, ma una menzione speciale la merita Luca Savasta, non solo perché è stato l’uomo che ci ha portato in serie D, ma soprattutto perché si è fatto trovare sempre a disposizione nonostante dovesse lottare per la maglia da titolare con Agudiak ed il mister in varie occasioni ha preferito quest’ultimo. Il suo atteggiamento è stato encomiabile e sono felice che sia stato proprio lui a siglare le due reti contro il Canosa».

Finiti i festeggiamenti, è tempo di pensare al futuro e quello del direttore sportivo è ancora da definire.

«Il mio contratto è in scadenza il 30 giugno, non so quello che accadrà da qui a quella data. Non nego che non mi manchino proposte, ma allo stesso tempo sono un tipo che non lascia i progetti a metà. Vedremo».