Senza infrastrutture Gela e la Sicilia sono destinate a morire

Senza infrastrutture Gela e la Sicilia sono destinate a morire

L’assenza degli investimenti nelle infrastrutture è un problema che al sud si amplifica data la scarsità della rete ferroviaria, dalla mancanza di porti, dall'assenza di autostrade.

L'Italia è un territorio che solo in parte viaggia sul doppio binario elettrificato, attualmente solo il 24% delle linee ferroviarie del Mezzogiorno è a doppio binario a fronte del 60% delle linee del Centro-Nord, Gela addirittura non ha una linea ferrata per Catania.

Per quanto riguarda il traffico portuale, i porti del Mezzogiorno hanno registrato un calo del 19% in termini di tonnellate movimentate (TEU), a fronte di un incremento dell’8% al Nord ed al Centro. Gela con il suo porto isola potrebbe permettere l'avvio del commercio marittimo, inoltre il pontile potrebbe essere utilizzato per il transito di traghetti e catamarani, ma ad oggi non abbiamo politici all'altezza che possano interloquire con Eni e Regione Sicilia.

La rete autostradale è aumentata, in termini di km, del 17% al Nord e del 3% al Sud. Si prevede che a Gela l'autostrada di collegamento per Siracusa non arriverà mai e si fermerà a Ragusa, anche in questo caso è palese il disinteresse dei nostri politici che mai si sono presentati durante gli incontri del partenariato, e mai si sono presentati quando si è discusso di Zes (Zone Economiche Speciali), come mi ha confermato personalmente l'assessore all'economia Gaetano Armao.

Ma al nord, in tempi di crisi, in tempi di instabilità politica e destabilizzazione sociale le infrastrutture si progettano, si realizzano, dando nuove opportunità disviluppo alle comunità che vengono attraversate, riportiamo alcuni esempi, con i relativi costi:

Mose Venezia, 8 miliardi, oggi la diga non funziona diversi sono state le inchieste per tangenti e corruzione,
Expo Milano, 7,2 miliardi, i padiglioni vengono demoliti, la regione Lombardia non sa cosa farsene, in relazione agli appalti ci sono stati molti arresti, coinvolto pure Maroni all'epoca Ministro degli Interni.

Galleria del Brennero   (la più lunga al mondo 64 km), 8 miliardi, il Tribunale di Bolzano ha aperto un fascicolo penale su presunte irregolarità nella gestione degli appalti.  
Milano-Cortina, Stima 3 miliardi,
Ponte di Genova, 2,2 miliardi,
Tav Torino-Lione, 8,6 miliardi,

Tav Torino-Milano, 2,9 miliardi.
Costo medio realizzazione autostrade al Nord 17,5 milioni a Km lineare. Per una spesa complessiva fino al 2030 di circa cento miliardi di euro, contro,
pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Delibera 98/2017 del Cipe che approva l’Addendum Piano Operativo infrastrutture, al Sud verranno investite in infrastrutture solo 5.430,99 miliardi di euro fino al 2025.

Se al Sud in generale la situazione è disastrosa a Gela è drammatica colpa di una politica incapace che non vuole imporsi, e non ha le competenze per interloquire con  Regione Sicilia, Anas, Ferrovie, Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti.

Alcuni personaggi politici spesso a Gela sono appoggiati da giornalisti con evidenti problemi psicologici, più che scrivere articoli, al limite della legalità e spesso appoggiati dagli organi di giustizia, manipolano, causando danni indicibili alla città divulgando il falso. Da un lato abbiamo dei politici incapaci, ignoranti e inaffidabili, dall'altro una classe giornalistica irrazionale e con evidenti problemi di natura mentale.

Purtroppo Gela costruisce falsi miti, a seconda dei propri interessi e in virtù dei propri scopi, praticamente si costruisce a tavolino il personaggio.
Gela è una città che vive di parole, falsi articoli manipolatori, non di fatti.

Con le parole non si costruiscono le infrastrutture, non si beneficia di Zes, non si creano sedi distaccate dell'università, non può trattare, negoziare, fare gli interessi del proprio territorio, il politico incapace, ignorante, e inaffidabile perché appoggiato dal giornalista irrazionale.
Gela non ha futuro.

(Francesco Agati)