Un papa americano sul soglio di Pietro: Leone XIV, il successore di Francesco

Un papa americano sul soglio di Pietro: Leone XIV, il successore di Francesco

Chi pensava che i 132 cardinali entrati in conclave fossero  espressione di una chiesa divisa e in lotta per la successione di papa Francesco, sarà rimasto deluso dal fatto che sono stati sufficienti quattro scriutini per giungere alla fumata bianca (alle ore 18,08) ed eleggere il   vescovo di Roma  e 267° successore di Pietro.

Così l’8 maggio, giorno della supplica della Madonna di Pompei, a sole 24 ore dell’apertura del conclave, ecco che abbiamo avuto l’Habemus papam e l affacciarsi sulla loggia centrale di piazza San Pietro del nuovo pontefice, l'americano 69enne di Chicago Roberto Francis Prevost, che ha voluto prendere il nome di Leone XIV.

Scelta significativa e coraggiosa, che certo vuole dirci come egli, così come lo fu Leone XIV (il papa della Rerum Novarum) voglia porsi a guida di una chiesa sociale, solidale anche nelle politiche migratorie, e vicina agli ultimi, anche nella scia di papa Francesco. D’altra parte è stato proprio Bergoglio nel 2023 a volere Prevost cardinale, soprattutto a riconoscimento della sua esperienza missionaria, vissuta per 20 anni in Perù.

Ma la caratteristica pregnante del nuovo papa risiede nel suo essere un figlio di Sant’Agostino, un agostiniano che di quell’antico ordine religioso è stato anche generale durante i suoi anni in Italia. All’affacciarsi dal loggione, le prime parole di Leone XIV sono state di pace disarmata e disarmante. Ma egli ha pure parlato di una chiesa senza paura, dove tutti devono avere la capacità di prendersi per mano, dove ciascuno è chiamato a creare ponti e non divisioni.

150.000 sono stati i fedeli festanti che hanno accolto il nuovo papà al grido Leone! Leone! Una manifestazione spontanea di simpatia e affetto che ha certo commosso Leone XIV, la cui emozione è stata resa visibile al mondo dagli occhi implacabili delle telecamere. Adesso però, oltre la frenesia e l’attesa che hanno accompagnato queste lunghe giornate, inizieranno presto per il pontefice le sfide difficili di un tempo difficile.

L’esperienza internazionale e il pragmatismo che gli vengono riconosciuti un po’ da tutti certo aiuteranno il primo papa nord americano a dare voce a una chiesa unita e autorevole, capace di guardare oltre le mura del Vaticano. Una chiesa in uscita come quella voluta da Bergoglio, sebbene nessun papa è stato mai uguale a un altro.

«La pace sia con tutti voi. Fratelli e sorelle carissimi, questo è il primo saluto del Cristo risorto, il Buon pastore che ha dato la vita per il gregge di Dio. Anche io vorrei che questo saluto di pace entrasse nel vostro cuore, raggiungesse le vostre famiglie e tutte le persone della Terra. La pace sia con voi». Sono le prime parole di papa Leone XIV che si è presentato al mondo affacciandosi dalla loggia delle benedizioni in piazza San Pietro.

Il Pontefice ha parlato di pace, della “pace del Cristo risorto, pace disarmata e disarmante, umile e perseverante” di un “Dio che ci ama tutti incondizionatamente”.