Eliminare i disagi davanti alla Chiesa Madre

Eliminare i disagi davanti alla Chiesa Madre

Che cosa sta accadendo in via Giacomo Navarra Bresmes, di fronte la chiesa Madre?

Alla domanda la risposta è: niente a quanto sembra!! Nel senso che, durante i lavori di posa della nuova rete idrica, nella suddetta via sono stati rinvenuti dei reperti su cui l’archeologia istituzionale deve indagare per legge e quindi con relativo blocco dei lavori. E fin qui non si scrive nulla di nuovo. Il problema del blocco, per quanto se ne sappia, riguarda una cisterna di epoca greca, relativa allo stesso scavo archeologico, su cui la Soprintendenza può intervenire solamente con personale specializzato che non è più l’archeologo.

Personale specializzato che non si sa né chi sia, né da dove dovrà arrivare. Quindi tra Regione, Soprintendenza di Caltanissetta e Comune di Gela non si riesce a far quadrare la situazione e sopperire alla chiusura della stessa via che perdura già da diversi mesi creando malcontento e proteste tra i commercianti del centro storico murato compresi i cittadini per quanto riguarda il traffico veicolare. Forse si è in presenza di un corto circuito istituzionale?

L’attenzione del Comune alla soluzione della chiusura di via Navarra Bresmes, soluzione proposta il 10 gennaio scorso, però, è stata alienata nonostante che prevedesse un’azione logistica ragionevole che avrebbe fatto in modo di poter riaprire al traffico la via e nello stesso tempo, in modo indolore, lasciare anche lo scavo archeologico in attesa di un suo completamento. Pertanto, ci si chiede, dopo diversi mesi di blocco del traffico di via Giacomo Navarra Bresmes, cosa si stia facendo per risolvere tale problema? Forse si aspetta che prevalga la giusta esasperazione dei commercianti e dei cittadini? Così da arrivare alla chiusura forzata dello scavo archeologico e poi… se ne parla?

A parere dello scrivente, tale situazione di protesta potrebbe anche essere estesa agli altri lavori di scavo in corso, nel momento in cui vengono ritrovati reperti archeologici e così, anche per mancanza di soldi e di finanziamenti regionali, lo stesso scavo archeologico verrebbe immediatamente rinterrato. Ci sembra questo, purtroppo, quello che stia per accadere con la chiusura prolungata oltre ogni limite di via Giacomo Navarra Bresmes.
Certamente a questo punto sarà biasimevole e lunare parlare di turismo archeologico, non fosse altro anche per lo sfascio del bene culturale a cui si assiste impotenti da cinquant’anni a questa parte.