Alberto Ferro a casa Beethoven, unico pianista a rappresentare la tradizione musicale italiana

Alberto Ferro a casa Beethoven, unico pianista a rappresentare la tradizione musicale italiana

Bonn, ex capitale della Germania occidentale e città natale del grande Ludwig Van Beethoven, in questi giorni accoglie il giovane pianista gelese Alberto Ferro (nella foto, penultimo a destra).

Sulle rive del Reno, Alberto sta vivendo una esaltante esperienza artistica, che al momento lo vede tra i semifinalisti del Telekom Beethoven Piano Competition Bonn, premio istituito per omaggiare il grande compositore tedesco.

Alberto ha già superato brillantemente le fasi di qualificazione, in vista del gran finale di sabato sera, al quale il 21enne artista conta di accedere e di spuntarla sull’agguerrita concorrenza di altri virtuosi del pianoforte provenienti da Giappone, Inghilterra, Corea del Sud, Brasile e Germania. C’è una giuria di esperti, ma si vota anche via web. Alberto è l’unico italiano rimasto in gara. Gela vada fiera del suo miglior talento,  messaggero della nostra grande tradizione musicale.

Alberto Ferro, 21enne musicista gelese, da più di una settimana è a Bonn, ex capitale della Germania federale e città dove è nato il grande compositore Ludwig Van Beethoven. Alberto è lì per partecipare al Concorso internazionale  denominato Telekom Beethoven Competition Bonn, ideato nel 2005 per omaggiare l’immortale musicista e per valorizzare i giovani pianisti emergenti di tutto il mondo.

Quest’anno vi hanno partecipato 24 giovani musicisti provenienti da Cina, Giappone, Sud Corea, Germania, Brasile, Italia, Francia, Turchia, Inghilterra, Stati Uniti e Polonia. Di questi, solo sei si sono qualificati per le semifinali che si svolgono entro sabato, nella cui serata verrà proclamato il vincitore ed assegnate le piazze d’onore.

Alberto Ferro ha superato brillantemente le fasi di qualificazioni, rimanendo l’unico concorrente in gara a rappresentare l’Italia. Una gran soddisfazione per l’intera nazione..

Il giovane artista gelese ha voluto partecipare a questo importante concorso con lo scopo di suonare Beethoven nella città che gli ha dato i natali. Questo concorso gli consente tra l'altro di consolidare la sua presenza di pianista in Germania dove si reca con cadenza annuale almeno una o due volte.

Nel suo programma, Alberto Ferro ha scelto quasi tutti compositori tedeschi: Beethoven, Mendelson, Schumann. Dal 29 novembre a Bonn, dove ha suonato il 3 dicembre entrando tra i 12 vincendo l'audience vote ed il 5 dicembre facendo anche qui il pieno di consensi via web.

La sua prossima esibizione va in scena giovedì sera, proprio quando il nostro giornale è andato in macchina. L’esibizione di Alberto era prevista per le 19,30 e varrà per l’auspicato accesso alla finale di sabato, quando saranno 3 pianisti a contendersi la vittoria del concorso che si svolge a cadenza biennale dal 2005. E’ entrato in finale assieme ad altri 5 agguerriti concorrenti. Si tratta di Jakub Kuszlik, Tomoki Kitamura, Ronaldo Rolim, Hoo Jeong Lee, Ashok Gupta, prove

Sono previsi premi in denaro abbastanza consistenti (1 ° premio: 30.000 euro,  2 ° premio: 20.000, 3 ° premio: 10.000.
Queste infine le note biografiche che accompagnano Alberto in questo meraviglioso viaggio in terra germanica.

«Nato nel 1996 in Italia, Alberto Ferro sta studiando sotto Epifanio Comis al Vincenzo Bellini Institute of Music di Catania. Ha frequentato anche masterclasses di Leslie Howard, Richard Goode, Joerg Demus e Vladimir Ashkenazy. Nel 2015 ha vinto il 2 ° Premio, Premio Internazionale Stampa e Premio Haydn al "Ferruccio Busoni", Concorso Pianistico Internazionale di Bolzano.

Nel 2016, ha vinto il 6 ° Premio e Premio del Pubblico al "Queen Elizabeth" Concorso Pianistico Internazionale di Bruxelles. Si è esibito in importanti sedi come la Sala Verdi del Conservatorio di Milano, il Teatro La Fenice di Venezia, Concertgebouw di Bruges, Philharmonie di Lussemburgo, Flagey e Bozar di Bruxelles, Tel Aviv Museum of Art, il Festival di Erl, Ambasciata italiana a Berlino, il Liceo Musicale Schloss Belvedere a Weimar, House Artisti e l'Ercole Hall di Monaco di Baviera, Gewandhaus di Lipsia.

E’ apparso con l'Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, Royal Chamber Orchestra di Wallonia, Kammerphilharmonie, Monaco di Baviera, Filharmonie, Orchestra Nazionale del Belgio, sotto la direzione di Franz Schottky, Marco Parisotto, Arvo Volmer, Paul Meyer, Thierry Fischer, Marin Alsop».