il totosindaco sotto gli ombrelloni: primi nomi, veri o presunti, per una poltrona ormai logora

il totosindaco sotto gli ombrelloni: primi nomi, veri o presunti, per una poltrona ormai logora

Salvare la città dal dissesto è la scusa per tutti allo scopo di proseguire un’esperienza amministrativa che da un bel po’ di tempo non ha nulla a che vedere con quella espressa dalle urne e, per il sindaco in particolare, è il messaggio che tradotto dal politichese significa che Lucio Greco vuole tentare il bis e ricandidarsi. Che sia un’ambizione vera e propria o il tentativo di alzare il prezzo per ottenere altro, lo appureremo nei mesi a seguire. Ma chi potrebbe sostenere un tale ricandidatura? Formalmente, l’uscente primo cittadino si ritroverebbe, come condizione di partenza, con tre liste in appoggio: Un’altra Gela, Udc e Mpa.

Nella sostanza invece il sostegno degli autonomisti non è così scontato ed a decidere alla fine sarà Raffaele Lombardo. Con il ritorno nelle scene del leader storico, il movimento per l’autonomia ha ripreso piede e vive un momento delicato in cui il già presidente della Regione e presidente della provincia etnea, valuterà con attenzione ogni mossa alle prossime amministrative, anche in riferimento alle concomitanti elezioni europee ed annesse ipotesi di alleanze strategiche.

Insomma, a seconda dell’input inferto da Lombardo, l’Mpa locale potrebbe abbandonare Geco ed unirsi ad un ipotetico fronte compatto del centrodestra, oppure approfittare di eventuali divisioni all’interno del centrodestra e costruire un’alleanza solida attorno Greco, blindandolo di fatto come il proprio candidato. Ma non è da escludere una terza via, alternativa ai due poli, che strizzi l’occhio ai civici con in testa Terenziano Di Stefano, o magari riproponendo la candidatura già avvenuta alle regionali, del pupillo di Lombardo, il pediatra Rosario Caci.

Nel centrodestra ogni partito sembra avere un suo candidato. Indiscrezioni danno come disponibile a candidarsi il segretario cittadino di Fratelli d’Italia, Salvatore Scuvera, già candidato alle scorse elezioni regionali, ma dal partito dei meloniani non filtra ancora nulla e le bocche rimangono cucite. Idem, invero, anche per gli altri partiti. In Forza Italia recentemente è tornato in voga il nome dell’ex assessore ai servizi sociali, Nadia Gnoffo, mentre il gruppo vicino alla segreteria cittadina potrebbe suggerire al deputato regionale e coordinatore provinciale, Michele Mancuso, addirittura una terna di nomi: il coordinatore locale, già consigliere provinciale, Vincenzo Pepe; il cognato e più volte consigliere comunale, Enzo Cirignotta; il già consigliere comunale, Gaetano Trainito (padre dell’uscente consigliere comunale Saro Trainito).

I salviniani potrebbero riproporre Giuseppe Spata o in alternativa l’altro consigliere comunale e coordinatore provinciale della Lega, Emanuele Alabiso; mentre per la Dc cuffariana il nome che gira resta ancora quello di Pino Federico, anch’egli candidato alle scorse regionali e che ha già dichiarato di lavorare ad una seconda (propria) lista da affiancare alla Dc. I centristi Noi moderati ed Italia viva non sembrano voler avanzare candidature al momento, ma tra veti e controveti, più avanti nel percorso, ad esempio, una candidatura come quella del renziano Emanuele Maganuco, candidato alle scorse politiche, potrebbe togliere le castagne dal fuoco.

Una candidatura, quest’ultima, che peraltro rimane opportunamente nell’ombra perché nel centrosinistra, il cognato e già deputato regionale, vicesindaco, assessore e consigliere comunale, Miguel Donegani, è di fatto sceso in campo da mesi, con il suo laboratorio Per. Tanto Donegani quanto qualsiasi altro candidato in quest’area si rende perfettamente conto che contro il centrodestra, compatto o diviso, per giocarsela comunque è necessario quantomeno provare a mettere assieme Pd, Movimento 5 stelle e gruppi progressisti. L’alternativa a Donegani, potrebbe essere una del trio consiliare dell’intergruppo Unità progressista, tra la pentastellata Virginia Farruggia, l’esponente di Rinnova Alessandra Ascia e l’indipendente di sinistra Paola Giudice.

Tre le plausibili candidature civiche. La prima è quella del sopra citato Terenziano Di Stefano che, con il gruppo dirigente, ha appena ufficializzato la seconda lista, Civicolab, accanto Una buona idea. Di Stefano ha già avuto dei contatti con gruppi moderati e di centro, mentre in consiglio comunale c’è stata un’intesa con Pd e progressisti. Le porte sono aperte anche con le forze di centrodestra, in particolare l’Mpa.

La seconda è quella di Maurizio Melfa che all’insegna del detto “non c’è due senza tre” potrebbe riprovarci per la terza volta. I due precedenti tentativi andati a vuoto, hanno insegnato all’imprenditore gelese che fuori dagli schieramenti e senza l’appoggio di qualche forza politica, non è riuscito a sfondare. Per dirla tutta, con un paio di liste a corredo, Melfa potrebbe inserirsi negli spazi creati da dissapori e divergenze all’interno delle coalizioni e dare ad ipotetiche alleanze, un soluzione alternativa o perlomeno utile a sbloccare situazioni di stallo.

Una terza possibile candidatura civica è quella di Filippo Franzone. Le sue battaglie per Gela provincia, la sanità, il passaggio a Catania, sono indiscutibili. La credibilità non gli manca. La piena convinzione a gettarsi nella mischia ancora ufficialmente non c’è. Alcune associazioni sono disposte a sostenerlo. Non è un mistero che ci sono contatti in fase avanzata con il gruppo di Cateno De Luca guidato in città dall’imprenditore Marco Maniglia. Ma nulla ancora di definitivo.