Il giudice Conti ricorda Nello Lombardo e Federico Hoefer al corso di formazione dei giornalisti

Il giudice Conti ricorda Nello Lombardo e Federico Hoefer al corso di formazione dei giornalisti

Giornalisti gelesi e del circondario a lezione del giudice Lirio Conti e dell’avvocato Giuseppe D’Alessandro, i quali, domenica scorsa, alla pinacoteca comunale di Gela, hanno intrattenuto gli operatori dell’informazione su temi sempre attuali e di estrema delicatezza per chi fa questo mestiere.

Ovvero, diritti e doveri dei giornalisti, collegati al rischio di querele per diffamazione.
L’incontro rientrava tra quelli organizzati dal Consiglio regionale dell’Ordine dei giornalisti per la formazione continua dei suoi iscritti.
Introdotti dal collega Alessandro Anzalone, giornalista professionista, responsabile della redazione nissena del quotidiano La Sicilia, il giudice Conti e l’avv. D’Alessandro hanno portato molti esempi e raccontato vicende processuali note e meno note delle quali, ognuno per le proprie competenze, si sono occupati nel corso della loro attività giudiziaria e forense.

Fin dove un cronista si può spingere nellla narrazione di un fatto di cronaca? Quando è applicabile il diritto all’oblìo? Quali informazioni si possono dare nell’esercizio del diritto di cronaca? La critica e la satira, specie quella di natura politica. Utili “avvertimenti” per chi ogni giorno maneggia dati sensibili. Una sorta di manuale, insomma, per evitare rogne giudiziarie.
Il dott. Conti, che è Gip presso il Tribunale di Gela, prima di affrontare i temi oggetto dell’incontro, ha intercalato un ricordo dei colleghi giornalisti scomparsi in estate, Federico Hoefer, nostro collaboratore di lunga data, e Nello Lombardo, vice direttore del nostro giornale.

«Di Federico Hoefer posso dire poco – ha specificato il magistrato – perchè non ebbi modi di conoscerlo personalmente, e di questo ne sono dispiaciuto; di Lombardo, invece, che ho avuto modo di incontrare in parecchie occasioni, per interviste ineretenti alla mia attività, posso dire di averne apprezzato la sobrietà nell’esercitare la sua professione. Lo ricordo come una persona perbene, uno che sapeva fare il suo mestiere, un giornalista capace con il quale era piacevole parlare.

E’ stata sicuramente una grave perdita per il giornale per cui scriveva e per la categoria più in generale».
Questa finestra commemorativa è stata chiusa con la proposta del collega Franco Infurna di dedicare un applauso ai giornalisti gelesi che ci hanno lasciato di recente, compreso iil decano Gino Alabiso, novantottenne scomparso la scorsa settimana a Pisa, dove si era trasferito da qualche decennio.