Una ricchezza inutilizzata

Una ricchezza inutilizzata

Fosse accaduto altrove, sarebbero piombati inviati e telecamere da tutto il mondo.

Ma Gela, ancora oggi, ai media nazionali interessa solo per parlare di inquinamento, di delinquenza e di risse a scuola tra genitori. E così in pochi sanno che questo lembo di Sicilia è ricco di storia antica. Ogni giorno che passa vengono alla luce reperti di età ellenica. E’ successo in via Bresmes (davanti alla cattedrale), in via Genova e in via Cicerone, dove si stanno realizzando scavi per la posa della nuova rete idrica.

Una ricchezza di inestimabile valore che potrebbe, se adeguatamente valorizzata e promossa, cambiare i destini della città e del territorio. I gelesi vorrebbero che questi reperti venissero resi fruibili a fini turistici preservandoli con lastre di vetro. La Soprintendenza, promanazione della Regione, dice che non ci sono soldi. Restano “sacre” solo le zone di Siracusa e di Agrigento. Per Gela non c’è mai nulla, nemmeno le briciole. A prendere posizione politica al momento in cui scriviamo, l’Unione dei Siciliani” e il deputato grillino Di Paola.

 Nota del movimento “Unione dei Siciliani ”sui ritrovamenti dei reperti

L’oro che non inquina, di gran lunga il più prezioso, emerge ogni giorno a ricordarci le meraviglie e la grandezza della nostra storia che è storia di Sicilia, quasi a volerci ridestare, a ricordare a noi chi siamo e a mostrare al mondo intero un sapere e una maestria che riguarda l’umanità intera.
Il petrolio continua ad emergere anch’esso dalle viscere di questa città con continuità, ma prende altre strade, lasciando le briciole e una scia di veleni.

I continui e sempre straordinari ritrovamenti archeologici in città devono spingerci a vivere ciò che sta accadendo come l’occasione per chiedere il riavvio di una nuova stagione di scavi nel nostro territorio per il rilancio della città sotto il profilo culturale, storico e turistico, per rivitalizzare l’immagine di una città che è stata culla di una cultura straordinaria che fa onore non solo a Gela, ma all’intera Sicilia, pur se oggi sembra svanita nel nulla.

Emergono reperti da ogni dove, per tutti cittadini e Movimenti chiedono il non interramento di ciò che emerge, ma è la Piazza Umberto I il luogo, che più di altri luoghi, può riservare sorprese importanti, sia per la sua dimensione, sia per il luogo, più adatta che altrove a stimolare un progetto di valorizzazione archeologica del sito che eviti l’interramento. Ma è evidente che tale approccio non può essere generalizzato a priori senza alcuna valutazione costi-benefici.

A tale scopo la Piazza va comunque esplorata per intero e in profondità sufficiente allo scopo sino all’imbocco delle strade di accesso. Anche per tale motivo occorre abbandonare definitivamente l’ormai vecchio e superato progetto “una via tre piazze”, ma soprattutto, alla luce di ciò che emergerà, occorrerà ripensare ad un diverso progetto della piazza con il coinvolgimento diretto di architetti e archeologi gelesi.

Ciò che continua ad emergere dal mare e dal sottosuolo, deve spingerci ad agire uniti perché si doti il Museo archeologico Regionale di una Sezione di Restauro della miriade di reperti che emergono soprattutto in concomitanza con i lavori di ampliamento e restauro dell’attuale Museo.

Dobbiamo agire tutti perché si realizzi finalmente il Museo dell’Antica Navigazione chiedendo lumi per l’inspiegabile e interminabile fermo per un ricorso in CGA di una delle ditte escluse dalla gara di
appalto e per bloccare il rischio che alla fine i fondi non siano più sufficienti a costruire l’opera.

Si avvii, nel rispetto delle convenzioni già sottoscritte, il montaggio della nave greca all’interno dei granai ducali, istituendo in tal modo (di fatto) un nuovo Museo dove sarebbe possibile assistere, attraverso una vetrata per il pubblico, ad uno spettacolo unico: l’assemblaggio in diretta di un’antica nave. Il Settore turistico può avere un grande slancio dall’incremento dell’offerta di luoghi attrattori appetibili, siano essi culturali, sia naturalistici, sia storici.
Unione dei SicilianiSicilia Nazione - Zona di Gela, Butera, Niscemi, Piazza Armerina

Mozione di Di Paola all’Ars: «Valorizzare i reperti di Gela»

«Il nuovo recentissimo ritrovamento di reperti archeologici in via Cicerone testimonia che Gela deve ripartire dalle sue risorse storiche e naturalistiche. Subito una riunione congiunta delle commissioni quarta e quinta dell’Ars per valorizzare i reperti e agevolare la prosecuzione dei lavori».

A chiederlo è il deputato regionale del Movimento 5 Stelle Nuccio Di Paola che con una formale richiesta, incalza i presidenti delle due commissioni Ars all’Ambiente e alla Cultura a voler convocare una riunione congiunta sui recenti ritrovamenti archeologici della città del Golfo. “Storia e natura – spiega Di Paola – sono l’unica via di sviluppo non delocalizzabile che crea posti di lavoro ed economia per il nostro territorio.

Questo ritrovamento non deve perdersi tra le lungaggini burocratiche. Per questa ragione stiamo spingendo affinché questa riunione si possa calendarizzare il prima possibile. Anche il governo regionale deve fare la sua parte. Per questa ragione, ho appena depositato una mozione che impegna l’assessore Tusa ad attuare Misure urgenti a tutela dei ritrovamenti archeologici nella Città di Gela.

Il ritrovamento di via Genova, dove è stata rinvenuta intatta anche una lekythos di notevole pregio e i lavori di via Bresmes, dove alcune indagini archeologiche hanno comportato la sospensione dei lavori sulla rete idrica, devono coniugarsi però con l’esigenza di completamento dei lavori e la valorizzazione dei ritrovamenti archeologici.

L’area gelese ha assunto un’importanza via via crescente per i continui ritrovamenti, sia in mare che nel sottosuolo, che ne dimostrano la centralità nel panorama storico e archeologico siciliano e che potrebbero costituire un’occasione di crescita culturale ed occupazionale per un territorio in condizioni di persistente crisi economica.

Per queste ragioni sto chiedendo con una mozione al governo regionale, di intraprendere con somma urgenza ogni iniziativa necessaria alla tutela dei beni archeologici rinvenuti durante i lavori di ammodernamento della rete idrica della città di Gela.

L’esecutivo regionale individui di concerto con i vertici di Caltaqua e l’assessore Regionale all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, ogni misura idonea a garantire il miglioramento del servizio idrico secondo modalità che non arrechino pregiudizio alla tutela e alla futura valorizzazione e fruizione del patrimonio archeologico rinvenuto»