Disservizi pubblici/ Pesante squilibrio qualità-costi, assenza di controlli o cos'altro?

Disservizi pubblici/ Pesante squilibrio qualità-costi, assenza di controlli o cos'altro?

La qualità della vita in una città si misura sulla base dell'efficienza dei servizi pubblici come trasporti, smaltimento dei rifiuti, viabilità, inquinamento, erogazione idrica, telefonia fissa e mobile, fogne, luce, gas, ecc. 

Gela, da questo punto di vista, ha precarietà un po' ovunque. Servizi carenti e tariffe elevatissime. Come tutti sanno, le bollette più salate sono quelle di acqua e spazzatura. Paghiamo tanto per avere poco, cioè una città sporca e con l'erogazione idrica a singhiozzo. Eppure i gestori privati, Caltaqua e Tekra, hanno sempre definito poco remunerativi i loro appalti.

L'azienda idrica infatti sollecita gli adeguamenti annuali in rialzo e la Tekra non partecipa alla gara d'appalto pluriennale che per 5 volte è andata deserta. L'obiettivo evidente e dichiarato delle imprese del settore è quello di far alzare il tetto di spesa. Il sospetto delle autorità è che le aziende abbiano fatto cartello, cioè che si siano messe d'accordo. Ma non ci sono prove. Nel frattempo si va avanti a colpi di proroga con ordinanze del sindaco e ricorsi al Tar da parte della ditta. Ogni tanto però un accordo si raggiunge. Come quello di agosto per la pulizia di strade e marciapiedi. Ma si commettono anche degli errori.

E qui, come diceva il grande Luciano Rispoli, "la domanda sorge spontanea": certe sviste clamorose avvengono per distrazione, per inadeguatezza professionale o... per cosa altro?

Cerchiamo di essere più precisi. Tekra e Comune di Gela concordano di avviare il servizio notturno di "spazzamento meccanico" varando un calendario settimanale che divide la città in settori.  Voi starete pensando (come si fa a Roma e in ogni città che si rispetti) che un giorno si spazza il lato destro della strada, un giorno il lato sinistro, imponendo il divieto di sosta con cartelli di zona rimozione. No, signori: a Gela non si fa così. Il calendario è categorico: il divieto di sosta e la zona rimozione valgono per tutta la strada. Ma che dico per tutta la strada...! Vale per tutto l'isolato! Anzi, vale per tutto il quartiere!!! 

Non è uno scherzo, è pura verità. Nel calendario è prevista per lunedì "l'intera area del quartiere di Macchitella e vie traverse" con invito ai cittadini di "rispettare l'apposita segnaletica stradale che impone il divieto di sosta con rimozione forzata al fine di agevolare i lavori, che si svolgeranno in notturna, a partire dalle ore 4.00".

Nessuno alla Tekra o al Comune di Gela (funzionari, impiegati, sindaco, assessori, consiglieri comunali) hanno tenuto presente che Macchitella non è un borgo di poche palazzine ma una frazione di cinquemila abitanti, cioè un rione di Gela più grande della vicina Butera e senza garage.

Lo stesso è previsto martedì per Cantina Sociale, mercoledì per il quartiere Settefarine, giovedì per il Villaggio Aldisio, sabato per Fondo Iozza, gli altri giorni per vaste aree del centro storico. Insomma, per tutta la città.

E con la massima indifferenza, i firmatari di quel programma di spazzamento scrivono, quasi a forma di provocazione: "si chiede alla cittadinanza la massima collaborazione e di osservare il divieto di sosta, parcheggiando la propria auto nelle vie adiacenti". Quali vie adiacenti? A quanti km di distanza? E dove trovare posto per migliaia di macchine tutte in una volta?

Intanto se non lo fai, rischi la contravvenzione e la rimozione dell'auto. A meno che l'obiettivo non sia un altro, cioè quello di non effettuare il servizio.

Tanto il comune deve pagare lo stesso e le giustificazioni si possono sempre trovare: le strade, malgrado i cartelli, erano occupate dalle auto. Rimuovere i mezzi è stato impossibile perché sarebbero state necessarie centinaia di carri-attrezzi. Dunque non abbiamo potuto svolgere il servizio o lo abbiamo fatto laddove era possibile.