Unità terapia intensiva a Gela, Csag:«L’Asp rispetti le leggi»

Unità terapia intensiva a Gela, Csag:«L’Asp rispetti le leggi»

Le Leggi, tutti, anche i bambini, sanno che vanno rispettate, per chi non le rispetta, in base alla violazione,subisce sanzioni pecuniarie, detenzione, esclusione dai pubblici uffici, ecc.. 

Questo avviene sempre, per quando riguarda i cittadini, per gli enti invece… E’ la storia dell’Utin di Gela. Prevista e pubblicata in Gurs il 18 giugno 2010, attende, a distanza di 11 anni, di essere attivata. Nel contempo tante volte, nella rimodulazione ospedaliera regionale, è stata riconfermata, ma in barba ai Decreti Assessoriali, alle Leggi Regionali, alle necessità del territorio gelese che ha un alto indice di nuovi nati e, purtroppo, anche un alto indice di malformazioni neonatali, l’Asp CL 2 non vuole attivarla.

In questi 11 anni il Csag ha fatto promuovere interrogazioni parlamentari, ha svolto incontri con la Commissione Regionale Sanità, ha fatto in modo che programmi nazionali come “Mi Manda RaiTre” e “Tv7” accendessero i riflettori sulla vicenda, ha incontrato i vari direttori Asp che si sono succeduti, ha incontrato Assessori Regionali alla Sanità, ha scritto più volte al Ministro della Salute, alla Commissione del Senato Igiene e Sanità, Sit-in e manifestazioni varie, persino un Esposto depositato il 23 settembre 2020 presso il Tribunale di Gela, ma niente, la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana dell’attivazione dell’Utin a Gela rimane solo sulla carta, Leggi e Decreti Assessoriali che, volutamente, non trovano applicazione. La sanzione per chi non osserva queste Leggi? Nessuna, almeno finora.

Ma a sovrapporsi a tutte le Leggi e Decreti per l’attivazione dell’Utin presso il Presidio Ospedaliero Vittorio Emanuele III di Gela, un ultimo Decreto Assessoriale, pubblicato in Gursil 19 febbraio 2021. Il Decreto tratta della “Riorganizzazione  dei Punti di trasporto assistito materno (Stam) e in emergenza neonatale (Stan).”

Gela, essendo sede di Utin (sulla carta), insieme ad altre 9 città siciliane (Palermo, Catania, Messina, Siracusa, Ragusa, Trapani, Agrigento, Enna, Patti) è individuata come punto Stam e Ssten. È interessante leggere l’art. 2 del Decreto assessoriale: “I direttori generali presso cui insistono i Punti Sten e Stam dovranno porre in essere tutte quelle azioni necessarie a garantirne la piena funzionalità.”

Dovranno, è un obbligo. Il Direttore dovrà attivare subito il Punto Stam e Sten di Gela, ma accompagnare mamme con problemi legati al nascituro o neonati con gravi problemi  a Gela, senza Utin non è un azzardo? Oppure come sovente avviene, si ignora la Legge, e oltre a continuare con la farsa dell’Utin iniziamo anche la farsa del Punto Stam e Sten? In sostanza la domanda che tutti ci poniamo è la seguente: L’Asp CL 2 deve o non deve rispettare le leggi?