Gela Brainstorming e “Forum del Fare”, ce li spiega Eugenio Catania

Gela Brainstorming e “Forum del Fare”, ce li spiega Eugenio Catania

A partire dal 2010 anche Gela ha il suo “Brainstorming” (letteralmente tempesta di cervelli), vale a dire creazione ed associazione di idee in gruppo, allo scopo che il gruppo stesso si è dato e nel caso in questione quello di uno sviluppo della città e di una risoluzione dei tanti problemi che la attagliano.

E’ quanto ci spiega il fondatore, Eugenio Catania (nella foto), avvocato gelese di 38 anni, giovane marito e padre di due figli: «abbiamo introdotto – afferma - un rinnovamento radicale nella dialettica politica locale, con alcuni concreti cambiamenti. In questo decennio il sistema "Brainstorming" è diventato il vero protagonista della politica cittadina. Speriamo di poter stimolare e supportare la città in altre importanti azioni di decoro e di recupero della propria identità».

Oggi, Gela Brainstorming non è solo un gruppo “social” con oltre 10 mila iscritti, ma un comitato civico prossimo ad istituzionalizzarsi sul piano strutturale. Gela Brainstorming non vuole “fare politica” ma “essere politica”, se con questo s’intende gestione ed interesse della “cosa pubblica”. E su questa linea di pensiero sono state organizzate due edizioni del “Forum del fare”, un “think tank” per la città di Gela: «l’iniziativa nasce – conferma Catania - dall'esigenza di creare un vero luogo di confronto permanente, svincolato da logiche del consenso e/o elettorali, in grado di affrontare i temi complessi sulla base di analisi, numeri e dati statistici.

Un confronto a porte chiuse per imprenditori, funzionari pubblici, liberi professionisti, ministri di culto e società civile, insomma quella che nel forum per l’appunto abbiamo definito “classe dirigente”. Ad oggi abbiamo realizzato due edizioni: la prima nel 2017 è stata caratterizzata da un approccio monotematico dedicato al turismo, con tanto di progetto di promozione turistica, “Gela D’amare”, tradotto in una campagna multipiattaforma con un video spot visionabile su “youtube”; la seconda lo scorso 4 settembre è stata caratterizzata da un approccio sinottico con tanto di progetto organico di sviluppo economico e sociale per la città, patrocinato gratuitamente anche dalla regione siciliana. Grazie a queste due edizioni, finalmente si parla di pianificazione strategica e si è tentato di fare un tavolo tecnico trasversale che potesse parlare di strategia condivisa, a prescindere dalle esperienze ed appartenenze politiche, per la città». 

A proposito di appartenenze ed esperienze politiche attive, il fondatore di Gela Brainstorming ha già sperimentato in prima linea cosa significa amministrare una città come Gela: «conoscevo l’allora sindaco Messinese – rammenta l’ex assessore allo sport, turismo e polizia municipale – da diverso tempo tramite un amico in comune e nel frattempo ero diventato il suo esperto in affari legali di riferimento, per cui in tale veste gli diedi una mano nella promozione del suo programma elettorale.

Durante le festività natalizie del 2015 ci incontrammo in un bar di Macchitella e mi chiese se ero disponibile ad entrare in giunta senza dover piegare il gruppo “Gela Brainstorming” alle logiche di propaganda amministrativa, altrimenti non avrei mai accettato. Lo sforzo prodotto da tutti non fu vano perché regalò a questa città e successivamente all’attuale governo locale, Agenda Urbana, Patto per il Sud, i progetti delle compensazioni minerarie, l’attivazione del protocollo di intesa Eni, eccetera».

Eppure la città continua ad essere in ritardo su più fronti: «il problema della comunità gelese – asserisce l’avvocato Catania – è l’assenza di senso di identità, così come emerso, non a caso, nel “Forum del Fare” 2021. Purtroppo, l’amministrazione Greco non ha anima, voglia né capacità di fare, non mi spiego altrimenti il completo immobilismo e l’accettazione supina e prona nei confronti degli arbitri regionali, dalla questione dei tagli dei fondi del patto per il sud alla questione “timpazzo”, ed altre criticità territoriali. Di questo passo saranno altri 5 anni persi per Gela ed i gelesi».