Videosorveglianza pubblica, 93 telecamere per guardare meglio la città (e i cittadini)

Videosorveglianza pubblica, 93 telecamere per guardare meglio la città (e i cittadini)

Da mercoledì scorso 7 febbraio, è in funzione il sistema di videosorveglianza pubblica.

Finanziato prevalentemente con fondi comunali, sarà implementato ulteriormente con almeno altre cinquanta telecamere, poste in varie zone del perimetro urbano, entro il 2024. Questa mattina, in commissariato di Polizia di Gela, la presentazione del progetto alla presenza delle massime cariche istituzionali, giudiziarie e delle forze dell’ordine. 

Nel dettaglio sono 26 i punti di osservazione, 93 telecamere che riescono a leggere le targhe ed a seguire gli spostamenti anche per una settimana. Dalla sala controllo della polizia i dati vengono memorizzati in un software. In ognuna delle due sale operative sono presenti tre monitor. Le immagini si possono zoomare e definire persino gli oggetti distanti.

Il sindaco Lucio Greco ed il dirigente del Settore Lavori pubblici Antonino Collura hanno lavorato con intensità ad un progetto che rischiava di arenarsi. “Oggi è un giorno importante per la nostra comunità – ha detto il Sindaco – Devo ringraziare sua Eccellenza il Prefetto per la sua perseveranza ed il dirigente Collura per la collaborazione. Da oggi si può dire che Gela è veramente una città vide sorvegliata. Servirà come deterrente e per proteggere i cittadini onesti”.

Il prefetto Chiara Armenia, che si è autodefinita in maniera ironica “stalker” per sottolineare quanto ci tenesse alla questione, ha detto che “in sette mesi si è riusciti ad avere la videosorveglianza. È stato un parto duro”. E’ stato sottolineato che “non sarà la soluzione a tutti i mali perché la città si deve riscattare socialmente, puntando sulla cultura della legalità e sulle comunità educative”.

Dagli interventi è emerso che il 70 per cento degli incendi è motivato da liti personali.

Presenti tra gli altri il questore Agnello, il presidente del tribunale di Gela Riggio, il procuratore capo facente funzioni di Gela Musti, il già presidente della Corte d’appello di Caltanissetta, Vagliasindi, il procuratore generale D’Anna ed il procuratore della distrettuale De Luca ed i comandanti di commissariato, Guardia di Finanza,  Carabinieri, il Noe, gli studenti del Liceo Classico Eschilo e la giunta municipale al completo.