Liceo Vittorini, gli «scatti» su Gela spopolano al Fai

Liceo Vittorini, gli «scatti» su Gela spopolano al Fai

Gela raccontata in una fotografia, rappresentata in un monumento archeologico, storico, artistico o in uno scorcio di paesaggio.

E’ quello che sono riusciti a fare gli studenti del Liceo scientifico Vittorini che hanno ottenuto un ottimo risultato partecipando al concorso fotografico nazionale indetto dal Fai (Fondo ambiente italiano) “Torneo del paesaggio”, organizzato nell’ambito del progetto formativo “Missione paesaggio” rivolto ad ogni ordine e grado delle scuole di tutta Italia.

Sono state scelte 5 foto realizzate dagli studenti gelesi a cui è stata assegnata una menzione d'onore.
La menzione d’onore è andata allo scatto della squadra gelese composta da Roberto Incorvaia, Marco Crisafulli e Filippo Leonardi della Classe IV AA, (Nickname: Route68) per la fotografia che riproduce la Chiesa madre. Questa la motivazione della giuria:

«Questa foto rappresenta il valore della socialità, del tempo lento passato assieme, della piazza come luogo di incontro. Come nelle citazioni che gli autori hanno utilizzato per motivare la loro scelta, l'immagine accompagna lo spettatore in un viaggio nel tempo, nei desideri e nei ricordi, in quelle emozioni che ci tengono legati ai luoghi».


Gli altri vincitori della prima fase ed ammessi alla finale sono altri gruppi sempre del Liceo “Vittorini” oltre ad uno dell’Istituto tecnico “Sturzo”: “Parabatai” di Vittoria Trainito e Jennifer D’antoni ; ”Ad Maiora” di Giorgia Albini ed Irene Messinese; “Blue sky” di Caterina Greco e Marco Cassarà; “Team G.R.G.” di Giuseppe Crescimone, Riccardo Di Miceli e Giuseppe Ferrara; “The dreamers” di Martina Pisano ed Orsola Vinci (Liceo Scientifico Vittorini). “Shake” Aurora Cavallaro , Asja Tinnirello e Michelle Tinnirello , coordinate e seguite dalla prof.ssa Clelia Muzzicato (Itse e Turismo "Luigi Sturzo" Gela).

A queste foto sarà data visibilità sul profilo Instagram e sui canali social del Fai.
Al concorso hanno partecipato 2000 squadre e tra queste 250 hanno superato la prima fase del torneo (e che passeranno alla seconda fase).


Ma in cosa consiste questo torneo? E’ una gara di cultura a squadre, con cui gli studenti nella prima fase hanno fotografato un bene culturale, naturale o paesaggistico del loro territorio e pubblicato la foto sul social Istagram. Nella seconda fase - ancora da espletare -, si dovrà presentare un progetto per una proposta di valorizzazione.

La selezione delle foto è stata effettuata da esperti di ambiente, comunicazione e fotografia, coordinati da Costanza Pratesi, responsabile ricerca dell'Ufficio paesaggio e patrimonio del Fai. Tra i componenti la giuria Roberto Sartor, fotografo, guida ambientale escursionistica e progettista in ambito didattico.

Gli studenti del liceo scientifico Vittorini sono stati coordinati e seguiti dal docente di storia dell’arte Pippo La Rocca, a cui abbiamo rivolto alcune domande.


– E’ la prima volta che gli studenti dello Scientifico partecipano a concorsi di questo genere?
«La scuola ha partecipato anche ad altre iniziative nel corso degli anni, ad altri concorsi indetti sempre dal Fai, a livello nazionale, ottenendo un discreto successo. Ad esempio come nell’Expo 2015».


– Quanti studenti hanno partecipato a questo concorso?
«65 alunni, divisi in 35 gruppi misti di 2-3 componenti, di tutte le classi. All’iniziativa ha aderito tutta la scuola».


– Con quale spirito gli studenti si sono approcciati al concorso?«Mostrando da subito entusiasmo e sensibilità, comprendendo appieno cosa gli scatti avrebbero dovuto rappresentare secondo le regole del concorso che si sono richiamate all’articolo 9 della Costituzione («la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione»). Sono molto orgogliosi del risultato ottenuto. Grazie alle loro foto hanno messo in evidenza le bellezze del nostro patrimonio artistico e il fatto di aver ottenuto una menzione speciale e di avere altre foto in finale è un riconoscimento non solo per i ragazzi e la scuola, ma per tutta la città. Hanno fatto davvero un ottimo lavoro, mostrando attenzione per i particolari, cogliendo gli aspetti peculiari del nostro territorio mettendo in evidenza con scatti significativi i beni materiali ed immateriali e nello stesso tempo sottolinendone anche lo stato di abbandono di alcuni monumenti. Segno questo purtroppo – e questo non ci fa onore come comunità – di come non si considerino ricchezza i beni che la storia ci ha consegnato».


– Quante foto scattate e con quale attrezzatura?
«Le foto sono state scattate con gli smartphone, rispettando il regolamento del concorso e quindi senza filtri, né manipolazioni».


– Avete allestito una mostra a scuola delle foto inviate al concorso. Ce ne vuole parlare?
«Nel laboratorio di disegno e storia dell’arte del Liceo Scientifico è stata allestita una mostra di tutti gli scatti realizzati dagli studenti che hanno partecipato al concorso: 55 foto che hanno quindi come tema Gela e i luoghi del suo patrimonio artistico oltre ad altre 20 scatti che riguardano anche altre città. Un posto perfetto per accogliere una mostra di questo genere, del quale vado molto orgoglioso per la sua particolarità ed originalità: una parete tappezzata di pagine di libri di storia dell’arte che riproducono le più belle immagini nel patrimonio artistico-culturale-monumentale. Con questa mostra si è voluto dare visibilità e riconoscimento a tutti gli studenti per il lavoro svolto, con attenzione e cura dei particolari, la ricercatezza e lo studio delle immagini».