Rsu Scuola, la Cisl fa man bassa di voti

Rsu Scuola, la Cisl fa man bassa di voti

La Cisl nel territorio nisseno ha consolidato la sua posizione essendo risultata la lista più votata nelle elezioni per il rinnovo delle rappresentanze sindacali unitarie (Rsu) per il comparto scuola, che si sono svolte dal 17 al 19 aprile scorso.

58 le Rsu elette nella lista della Cisl scuola, 1956 i voti ottenuti (37,18%), con 141 candidati nelle 51 scuole della provincia di Caltanissetta. Confrontando i dati con le ultime elezioni che si sono svolte nel 2015, la Cisl ha registrato un incremento dello 5,05% (1666 voti nel 2015 pari al 32,13%), con una differenza positiva di 286 voti. A seguire Cgil con 1052 voti (che ha però registrato un decremento rispetto al 2015, con 795 voti in meno), Uil (188, - 86 voti rispetto al 2015), Snals (485, -60 voti rispetto al triennio precedente), Gilda (336), Anief (1091), Cobas (107) ed altri (46).
Con questi risultati le Rsu neo elette avranno un peso maggiore nella contrattazione d’istituto.

Soddisfazione è stata espressa dal segretario generale Cisl-Scuola di Agrigento-Caltanissetta-Enna Salvatore Fanara e dal coordinatore provinciale Emanuele Caci (nella foto).
«Non era facile né scontato ottenere questi risultati – ha commentato Fanara – a maggior ragione considerando il contesto attuale di diffuso e acuto disagio, su cui fanno leva più i sindacati da comizio che quelli di servizio. ».
«E’ stato un risultato eccezionale – ha detto Emanuele Caci – inaspettato in quelle percentuali. Questo grazie all’impegno del sindacato, dei suoi collaboratori e degli eletti che sono riusciti a infondere un clima di fiducia nei colleghi che li hanno votati».A Caci rivolgiamo qualche domanda.

– La percentuale dei votanti è stata altissima, a dispetto di quello che succede per le elezioni politiche. Sarà perché c’è più fiducia nel sindacato-scuola?
«I risultati dimostrano che c’è bisogno dell’opera del sindacato nella scuola, che avrà più forza nella contrattazione d’istituto. Il ruolo delle Rsu è importante, sono le sentinelle delle problematiche scolastiche. Risultati positivi sono stati ottenuti anche in altri comparti. Il sindacato, al contrario della politica, si misura sulle esigenze reali e coinvolge i cittadini, le varie categorie dei lavoratori».

– Quali sono le battaglie che il sindacato si appresta a fare?
«Una battaglia l’abbiamo portata a termine proprio di recente: il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro, firmato il 19 aprile scorso. Un contratto-ponte che si rinnova dopo nove anni e che a dicembre sarà in scadenza e quindi dovremmo discutere di quello nuovo. Abbiamo ottenuto un aumento pro-capite lorde di 85 euro, che magari non è tantissimo, ma non firmare avrebbe comportato perderlo».

– Con le altre sigle sindacali c’è unità d’intenti, collaborazione?
«Certamente, il rinnovo contrattuale è stato portato a termine in collaborazione con Cgil, Cisl e Uil. Senza unità d’intenti non potremmo raggiungere gli obiettivi che ci proponiamo, che sono comuni. La collaborazione tra i sindacati è un valore aggiunto».

– A che punto sono i concorsi per i docenti? Quelli per i non abilitati si faranno?
«Secondo quanto stabilito dalle direttive del ministro dell’istruzione del governo nazionale precedente in l’estate dovrà essere bandito quello per i non abilitati con tre anni di servizio, e a fine anno quello per i neo laureati. Il concorso per gli abilitati è già in via di espletamento. Si è in attesa della formazione del nuovo governo. Se verranno o meno rispettati i tempi dipenderà dalle sue scelte politiche».