L’abbraccio devoto dei gelesi alla Madonna delle Grazie

L’abbraccio devoto dei gelesi alla Madonna delle Grazie

Non sappiamo ancora a cosa porterà la tanto propagandata collaborazione fra l’attuale amministrazione comunale e Malta.

Intanto però, in occasione della Festa di Maria Ss. delle Grazie, le autorità maltesi hanno ben pensato di donare alla nostra Madonna un tendone verde (speranza), illustrato da immagini mariane; somigliante ad un enorme ombrellone, che molti hanno già detto essere l’”ombrello votivo” più grande d’ Europa. Ora pur non avendone compresa l’utilità comunque bisogna prendere atto di questo gesto di generosità e di nuova amicizia testimoniato da Malta e da 150 turisti maltesi che hanno seguito i riti del 2 luglio.

La Festa, quest’anno coincideva pure con i 60 anni dell’incoronazione del simulacro della Vergine. La corona d'oro venne infatti posta sul capo della Madonna il 1° luglio 1958, alla presenza del cardinale Clemente Micara, Vicario di papa Pio XII; di mons. Cirillo Zohrabian, vescovo cappuccino di rito orientale e di mons. Ettore Baranzini, arcivescovo di Siracusa, i quali furono accolti dal primo cittadino, l'allora sindaco Fortunato Vitali e dall'on. Salvatore Aldisio.

Come è tradizione, anche quest’anno donne ed uomini scalzi con i ceri votivi in mano hanno seguito il simulacro della Vergine lungo le vie della città e molti genitori hanno spogliato i loro piccoli, ponendoli sotto la protezione di Maria. Così, ancora una volta il popolo gelese numeroso e compatto ha seguito il lungo percorso del fercolo, che sosta anche nell’ampio piazzale dell’Ospedale Vittorio Emanuele.

Un bagno di folla che accompagna la statua della Madonna dal pomeriggio del 2 sino alle prime ore del 3 luglio, quando gli spettacolari fuochi pirotecnici a mare chiudono la Festa, da annoverare sicuramente fra le più importanti manifestazioni religiose della Sicilia, insieme a quelle di sant’Agata a Catania, santa Rosalia a Palermo e santa Lucia a Siracusa.

Una devozione, quella per Maria Ss. delle Grazie, che va avanti da ben 205 anni, da quando cioè il prezioso simulacro ligneo pervenne a Gela nel 1813 grazie al padre Benvenuto Battaglia, allora Ministro provinciale dei Frati Minori Cappuccini.