Consiglio lumaca sulla Tari, gruppo dem isolato in aula

Consiglio lumaca sulla Tari, gruppo dem isolato in aula

Doppia seduta settimanale del consiglio comunale chiamato ad approvare il regolamento sulla tari.

Una quarantina gli articoli formulati nella proposta portata in aula dall’assessore al bilancio, Danilo Giordano e dal dirigente al settore, Alberto Depetro. Un cammino certamente fiacco ed impacciato, quello esibito da una maggioranza spesso balbuziente nelle esternazioni fuori palazzo di città, ai limiti del puro imbarazzo innanzi al polverone sulla nomina del liquidatore dell’Ato Cl2, ovvero sui soldi Eni destinati a 20 di posti di terapia intensiva al Sant’Elia di Caltanissetta ma che poi, pur sembrando sovente sul punto di inciampare e cadere, si trascina avanti nel civico consesso a passo di lumaca.

Dieci gli articoli deliberati favorevolmente lunedì sera, qualcosina di più mercoledì sera allorquando, con tredici presenti in aula, su proposta del consigliere Pierpaolo Grisanti, esponente di “Libera mente”, il gruppo finora più critico della maggioranza, si è deciso per il rinvio alla prossima settimana. La sensazione di un “Pd” isolato, tanto dalla maggioranza quanto dall’opposizione, è in realtà netta, aldilà degli emendamenti presentati dalla consigliere Alessandra Ascia e sottoscritti dal collega Gaetano Orlando, puntualmente bocciati dall’aula. 

Acceso il confronto sull’emendamento della consigliere Ascia che prevedeva di esonerare dal tributo tutte le abitazioni con le utenze staccate. L’emendamento suggeriva, cioè, di cassare la parte in cui per applicare l’esonero, si prevedeva anche l’assenza di arredi, suppellettili e masserizie. L’aula ha respinto l’emendamento sulla scorta del parere sfavorevole allo stesso, pronunciato dal dirigente Depetro che, richiamandosi alla normativa nazionale, a cui la potestà regolamentare non potrebbe derogare, ha ribadito che il tributo va applicato quand’anche le abitazioni sono prive di utenze come acqua, luce e gas, ma ospitano arredi e suppellettili. Stesso copione sull’emendamento rivolto ad applicare una riduzione del 30% a chi risiede entro i 500 metri di distanza dalla zona servita dalla raccolta.