Taglio collegi elettorali, resta quello di Gela, ma più allargato

Taglio collegi elettorali, resta quello di Gela, ma più allargato

E' al vaglio delle commissioni competenti di Camera e Senato il decreto legislativo adottato dal governo che ridisegna i collegi elettorali.

Com'era ovvio che fosse, ad una riduzione del numero dei parlamentari è equivalsa una parziale riduzione dei collegi elettorali e, soprattutto, un altrettanto allargamento degli stessi: avremo, quindi, un po' meno collegi, ma soprattutto collegi più vasti. Nell'operazione di ridefinizione dei confini elettorali per le politiche, rispetto alle elezioni del 2017, Gela è collocata "in toto" nella Sicilia occidentale. 

Per le elezioni alla Camera dei deputati, il collegio uninominale di Gela, n.04, sopravvive alla ridefinizione operata, ma ora oltre ai comuni del libero consorzio nisseno, con l'esclusione della sola Niscemi, ne contiene anche altri. E sono Cammarata, Canicattì, Casteltermini, Castrofilippo, Grotte, Racalmuto e San Giovanni Gemini, appartenenti al libero consorzio agrigentino. Anche per le elezioni al Senato il collegio di Gela, n.03, sopravvive ma è radicalmente trasformato giacché non contiene più i comuni del libero consorzio ennese, ma tutti i comuni del libero consorzio agrigentino, in aggiunta a quelli del libero consorzio nisseno, con stavolta Niscemi compresa. 

Per quanto concerne i collegi plurinominali, per le elezioni alla Camera dei deputati, la Sicilia rimane divisa in due circoscrizioni, Sicilia 1 (occidentale) e Sicilia 2 (orientale). La Sicilia occidentale è divisa in 2 collegi plurinominali, con Gela ricompresa nel secondo collegio plurinominale, con gli altri comuni nisseni (eccetto Niscemi), i comuni agrigentini ed i comuni trapanesi. Il collegio plurinominale 2, in altri termini, raggruppa i collegi uninominali 4 (Gela), 5 (Agrigento) e 6 (Marsala). Il collegio plurinominale 1 raggruppa invece i tre collegi palermitani. A quest'ultimo collegio plurinominale spettano 5 seggi, mentre al collegio plurinominale in cui è inclusa Gela toccano 4 seggi. 

Pertanto, per le elezioni alla Camera dei deputati, alla circoscrizione Sicilia occidentale (Sicilia 1) sono riservati 15 seggi: 5 (al collegio plurinominale 1) + 4 (al collegio plurinominale 2) + 6 (uno a testa ai 6 collegi uninominali). Alla Sicilia orientale (Sicilia 2) sono riservati 17 seggi: 3 (collegio plurinominale 1) + 4 (collegio plurinominale 2) + 4 (collegio plurinominale 3) + 6 (uno a testa per i 6 collegi uninominali). In totale, per le elezioni alla Camera, alla Sicilia scattano 32 seggi. 

Per le elezioni al Senato la circoscrizione è unica. Il collegio uninominale di Gela, n. 3, è raggruppato nel collegio plurinominale 1 con i collegi uninominali 1 e 2: in pratica coincide con l'intera Sicilia occidentale. Il collegio plurinominale 2 raggruppa i collegi uninominali 4, 5 e 6: in pratica coincide con l'intera Sicilia orientale. Nel complesso, per le elezioni al Senato, alla Sicilia scattano 16 seggi (la metà rispetto alla camera): 5 (al collegio plurinominale 1) + 5 (al collegio plurinominale 2) + 6 (uno a testa per i 6 collegi uninominali). In definitiva, tra Camera e Senato, con l'attuale sistema elettorale, i parlamentari siciliani eletti arrivano a quota 48 (32 deputati e 16 senatori) di cui 12 attraverso altrettanti collegi uninominali e 36 attraverso 7 collegi plurinominali.

Il Governo è intervenuto in base alla delega contenuta nell’articolo 3 della legge 27 maggio 2019, n. 51. Tale delega è divenuta operativa, infatti, a seguito dell’entrata in vigore, in data 5 novembre 2020, della legge costituzionale 19 ottobre 2020, n. 1 sulla riduzione del numero dei parlamentari in conseguenza dell’esito favorevole del referendum costituzionale confermativo che si è tenuto il 20 e 21 settembre 2020. Ai sensi della quale ultima il nuovo numero di parlamentari è 600, vale a dire 400 deputati e 200 senatori elettivi. 

A legislazione elettorale invariata, il taglio operato comporta una corrispondente modifica del numero dei collegi elettorali e dei relativi confini.  A tal fine il Governo era chiamato all’adozione, entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della citata legge costituzionale, di un decreto legislativo sulla base dei principi e criteri direttivi che erano stati previsti per la determinazione dei collegi attualmente vigenti. Tali principi e criteri direttivi costituiscono i parametri ai fini della delimitazione dei nuovi collegi elettorali, al cui scopo, così come stabilito dalla legge di delega, il Governo si è avvalso dell’attività della medesima Commissione di esperti che, nel 2017, aveva elaborato il disegno dei collegi elettorali vigenti.

La Commissione, istituita presso il Dipartimento per le riforme istituzionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 15 novembre 2017 e successive modificazioni ed integrazioni (decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri 5 dicembre 2019 e 13 gennaio 2020), è composta da dieci esperti in materia ed è presieduta dal Presidente dell’Istat.

La Commissione ha avviato i lavori il 12 dicembre 2019 e li ha conclusi in data 13 novembre 2020 con l’invio della Relazione contenente una motivata proposta del disegno dei nuovi collegi elettorali al Presidente del Consiglio dei Ministri il 18 novembre 2020. Sulla base di tale proposta il Governo ha adottato lo schema di decreto legislativo recante “Determinazione dei collegi elettorali uninominali e plurinominali per l’elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, a norma dell’articolo 3 della legge 27 maggio 2019, n. 51” che, approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri, ora si trova all’esame delle Commissioni parlamentari competenti.

Il Governo ha infatti ritenuto di recepire integralmente le determinazioni adottate dall’organo tecnico istituito per tale finalità, nella considerazione che il lavoro della Commissione è stato svolto con alto livello di approfondimento e nel rispetto dei criteri di delega.

Più semplicemente, la scelta del Governo è stata quella di non esercitare alcuna forma di discrezionalità politica rispetto al disegno dei collegi elettorali presentato dalla Commissione sulla base di decisioni tecniche, al fine di assicurare la massima neutralità politica nella delimitazione territoriale dei collegi stessi. Inoltre, il Governo si impegna a garantire in tutte le forme la massima trasparenza, in modo da agevolare la comprensione del disegno dei collegi uninominali e plurinominali ed il controllo della ragionevolezza delle scelte assunte nonché della conformità delle stesse ai criteri di delega.