Il voto amministrativo riequilibra i due poli

Il voto amministrativo riequilibra i due poli

Con la Regione Calabria, le suppletive alla Camera (2 collegi uninominali) ed il migliaio dei comuni interessati dal voto, il 3 ed il 4 ottobre si è tenuta una sorta di mini election-day, dalla chiara rilevanza nazionale, con ben 4 delle più grandi 5 città metropolitane italiane andate alle urne:

Roma, Milano, Napoli e Torino, unitamente a Bologna. Accanto queste, altri 6 i comuni con oltre 100 mila abitanti (Latina, Novara, Ravenna, Rimini, Salerno e Trieste), nonché altri 8 ulteriori capoluoghi di provincia (Benevento, Caserta, Cosenza, Grosseto, Isernia, Pordenone, Savona e Varese). In diversi comuni della Sardegna e della Sicilia si voterà invece questo week-end. 

Con riferimento ai grandi numeri, il centrodestra deve accontentarsi della netta vittoria in Calabria del candidato forzista Roberto Occhiuto, sostenuto da una coalizione con dentro Fi, Lega, FdI, Udc ed altri, al primo turno con il 54% dei consensi ed una schiacciante maggioranza in consiglio regionale: 20 seggi conquistati.

Solo 8 quelli incassati dalla coalizione di csx (centrosinistra), compreso il seggio di consigliere assegnato alla candidata Cecilia Amalia Bruni giunta seconda con il 28%. Terzo Luigi De Magistris, con il 16% e 2 seggi in consiglio regionale per la coalizione civica a sostegno, ad ulteriore ed ennesima conferma che il civismo quando paga, lo fa solo a livello locale. 

Esulta il Pd ed il centrosinistra, che incassano la vittoria a Milano, Bologna e Napoli. Storico il bis del sindaco Beppe Sala nella città meneghina, riconfermato al primo turno con il 57% dei voti. Poco oltre il 30% il candidato del cdx Luca Bernardo, mentre il giornalista ex leghista ed ex grillino Gianluigi Paragone si ferma ad un modesto 3%. Csx (31) e cdx (16) si spartiscono i 47 seggi del consiglio comunale. A Bologna e Napoli il csx stravince al primo turno.

A Bologna Matteo Lepore con il 62%, contro il 30% del candidato di cdx Fabio Battistini e le due coalizioni (Csx 25, Cdx 10) che fanno il pieno dei 35 seggi al civico consesso. A Napoli Gaetano Manfredi (Csx) è sindaco col il 63%, mentre Catello Maresca (cdx) si è attestato al 22%. Le affermazioni personali di Antonio Bassolino (8%) ed Alessandra Clemente (5,6%), se non altro, sono state utili a farli eleggere consiglieri comunali. 

A fare la parte del leone è il Pd che è primo partito a Milano, Torino, Bologna e pure Trieste, alla testa di un csx che avanza proprio al Nord, dove arretra il cdx e, soprattutto la Lega che a Milano, ad esempio, non arriva al 13%. Buona parte dei voti persi dal partito di Salvini li intercetta proprio FdI della Meloni il cui bicchiere è mezzo pieno e mezzo vuoto in attesa dei ballottaggi di Roma e Torino. Il Movimento 5 stelle, arretra e perde le città di Roma (11%) e Torino (8%), perlopiù anonimo a Milano (2,8%), ma vince a Bologna e Napoli, alleato con i dem e le forze progressiste di csx.

Il risultato della lista pentastellata a Napoli (secondo partito alle spalle del Pd) sembrerebbe suggerire la via da seguire, chissà se già a partire dai ballottaggi di Roma e Torino. Proprio nel capoluogo piemontese i 5 stelle potrebbero essere ago della bilancia al 2° turno, a fronte del distacco di 5 punti registrato tra Stefano Lo Russo (csx, 44%) e Paolo Damilano (cdx, 39%). Situazione più incerta nella capitale, dove l’uscente Virginia Raggi (19%) è dietro persino a Carlo Calenda (20%), mentre al ballottaggio se la vedranno Enrico Michetti (cdx, 30%) e Roberto Gualtieri (csx, 27%) distanziati di soli 3 punti.