Gela esclusa dallo stato di calamità

Gela esclusa dallo stato di calamità

Con la delibera n. 500 del 25 novembre 2021, la giunta regionale presieduta da Nello Musumeci ha disposto la “richiesta di estensione della dichiarazione dello stato di crisi e di emergenza”, ai sensi dell'articolo 3 della L.r. 13/2020, per gli eventi meteo avversi che, nei mesi di ottobre e novembre 2021, “hanno interessato il territorio della Regione Siciliana”. Già il 27 ottobre scorso, la giunta regionale aveva deliberato lo stato di emergenza regionale, richiedendo alle autorità nazionali il riconoscimento dello stato di calamità.

Il 5 novembre successivo, aveva operato un aggiornamento dei comuni coinvolti. Nella delibera n. 500 del 25 novembre sopra citata, l'elenco dei comuni coinvolti si è allungato a dismisura, arrivando a coprire le tre città metropolitane ed i sei liberi consorzi. Sei i comuni coinvolti nel nisseno: in ordine alfabetico, Mussomeli, Niscemi, Riesi, Serradifalco, Sommatino e Vallelunga.

Davvero bizzarro il quadro dei danni dipinto da questi eventi meteo e trombe d'aria. Basti pensare che lungo la costa, i territori di Butera e Gela non avrebbero avuto danni, mentre ciò è avvenuto alla loro sinistra, nella confinante Licata ed alla loro destra, nella confinante Acate, nonché a nord (mentre a sud c'è il Mediterraneo) nei comuni confinanti di Niscemi, Caltagirone e Riesi.

Un qualcosa di strano su cui ha cercato di fare in qualche modo chiarezza l’assessore all’agricoltura, Giuseppe Licata: «ritengo – spiega l'avv. Licata – che si sia creata un po’ di confusione, perché questa è la delibera che riguarda i danni alle strade e alle infrastrutture, le esondazioni di fiumi, i crolli, i danni alle attività e tutto quello che attiene al rischio idrogeologico, emessa in base alle segnalazioni del dipartimento regionale della Protezione Civile. In questo senso, avremmo dovuto esserci – evidenzia d'altra parte l'assessore – perché ci risulta che diversi magazzini e attività si sono allagati e hanno avuto dei problemi, in via Venezia e in altre strade della città. Ci attiveremo subito, pertanto, per chiedere lumi.

La delibera del dipartimento agricoltura, invece, non c’è ancora, ma posso assicurare che è stata fatta richiesta per la proclamazione dello stato di calamità naturale, e se alla Regione conoscono un minimo la piana di Gela e sanno che è la più grande ed importante della provincia di Caltanissetta, non potranno riservarci strane e spiacevoli sorprese. In ogni caso, sappiano i cittadini e gli agricoltori – conclude Licata – che noi siamo qui e monitoriamo tutto, pronti ad andare a Palermo per far valere le nostre ragioni e quelle di un’intera comunità». 

Vale la pena di ricordare che nei giorni scorsi, in maniera assolutamente “bipartisan”, il consiglio comunale si è espresso all’unanimità dei presenti (19 su 19) deliberando la richiesta per il riconoscimento dello stato di calamità naturale, inoltrata alla Regione siciliana, per i danni riscontrati nelle campagne gelesi.

Per questa via, il sindaco Lucio Greco (nella foto con la deputata M5s all'Ars, Ketty Damante) ed il presidente del civico consesso, Salvatore Sammito, hanno interloquito telefonicamente con l’assessore regionale all’agricoltura, Toni Scilla, che ha garantito personalmente l’inserimento del comune di Gela tra quelli destinatari dei benefici e dei ristori per gli agricoltori colpiti dalla violenta ondata di maltempo del mese di novembre: «Scilla – affermano Greco e Sammito – ci ha chiaramente detto che possiamo stare tranquilli, e che è lui stesso in possesso dell’atto di indirizzo che abbiamo votato in consiglio comunale. Nessuno crei allarmismo, dunque. Nella prossima delibera regionale ci sarà anche Gela».

Intanto con primo firmatario il deputato gelese Nuccio Di Paola, il gruppo parlamentare regionale del “Movimento cinque stelle”, ha depositato un mozione che impegna la Regione siciliana ad estendere lo stato di crisi, emergenza e calamità nazionale anche a Gela. Tra i firmatari della comitiva pentastellata all'Ars, anche l'altra deputata gelese, Ketty Damante.