Elezioni/ Non è un paese per donne, o anche sì

Elezioni/ Non è un paese per donne, o anche sì

Quando la settimana scorsa abbiamo per primi fatto il nome dell’avv. Romina Morselli, quale possibile candidata a sindaco, qualcuno ha storto il muso, dando per scontato che i tempi non sono ancora maturi per vedere una donna cimentarsi per la carica di prima cittadina, come se tale privilegio appartenesse solo ed esclusivamente alla rappresentanza maschile.

Eppure, figure al femminile in grado di competere per quel ruolo ce ne sarebbero. 

Da mesi assistiamo ad una girandola di nomi ruotare attorno ad un obiettivo: trovare un candidato che possa andar bene per gli elettori di centrodestra, di centrosinistra o anche soltanto di centro, che poi sarebbe l’area più ambita, perchè consapevole di potersi schierare di qua o di là, senza alcun ritegno. Come per i socialisti, oggi pronti ad entrare nell’area centrista, la più comoda, vista l’area che tira.

E veniamo alle ultime manovre. 

Nel centrosinistra è arrivato il tempo di fare sintesi. Il deputato all’Ars e responsabile del M5S in Sicilia Nuccio di Paola che ha coordinato gli incontri ha dato l’ultimatum. Vuole che ogni parte politica che ha aderito a questo progetto indichi quattro-cinque punti programmatici  ed un nome per la candidatura a sindaco. Qualcuno avrebbe proposto il ricorso alle primarie, ma la formula è stata ritenuta superata, e allora, fuori nomi e programma, subito, pena lo scioglimento dell’area vasta di centrosinistra e ognuno per la sua strada.

Il centrodestra sta implodendo. Federico, Caci, Scuvera, lo stesso Greco, e perché no, il socialista Lo Nigro (sostenuto anche dai liberali di Trufolo) sgomitano; nel centrosinistra, i nomi di sempre: Arancio (Pd), Donegani (Progressisti e Riformisti - PeR), Di Stefano. Resta un enigma il M5S che continua a darsi un gran da fare senza mai... fare nomi.