La città “normale” degli impianti  sportivi chiusi e/o abbandonati

La città “normale” degli impianti  sportivi chiusi e/o abbandonati

Torna prepotentemente agli onori della cronaca la deprimente condizione in cui si trovano gli impianti sportivi gelesi.

Lo stadio di calcio "Vincenzo Presti" è chiuso da due anni e mezzo. Idem o quasi il palazzetto dello sport donato al comune di Gela dall'allora presidente della Repubblica Cossiga. Presenti a Gela, benché di proprietà provinciale, ci sono poi un altro palazzetto dello sport, dedicato alla memoria del giudice Livatino ed il kartodromo: entrambi messi in vendita dal commissario del libero consorzio nisseno ed in completo stato d'abbandono. Senza dimenticare il centro polisportivo dedicato a don Puglisi lasciato in mano ai vandali. Che sprechi clamorosi ed inaccettabili! 

La sesta città siciliana, come una qualsiasi città "normale" di oltre settantamila abitanti, meriterebbe impianti come il “PalaCossiga” ed il “Presti”, perfettamente funzionanti e periodicamente manutenuti. Non lascerebbe a privati la possibilità di acquistare impianti sportivi dall'enorme potenzialità come il PalaLivatino ed il kartodromo. Non abbandonerebbe, dopo aver costruito la struttura, il centro polisportivo di fondo Iozza. Una città normale che considera lo sport una leva strategica di educazione e cultura oltre che di marketing territoriale, dovrebbe alacremente muoversi per raggiungere un accordo con la ex provincia ed acquisire il kartodromo, sfruttando un'area immensa cambiandone la destinazione d'uso, trasformandolo magari in una bella pista di atletica leggera, con annesse tribune, evitando che talenti nostrani e del comprensorio, debbano vergognosamente allenarsi per strada, con la possibilità di organizzare meeting quantomeno regionali, almeno inizialmente. I due palazzetti potrebbero essere destinati ai cosiddetti sport minori, come il basket, il volley ed il calcio a 5. Che minori non sono affatto, anche se il calcio rimane la disciplina più seguita.

Il centro polisportivo potrebbe andare ad appannaggio della ginnastica artistica, degli sport praticati dai diversamente abili e via discorrendo. E, senza nulla togliere alla meritevole proposta avanzata da alcuni consiglieri comunali, atta a dedicare alcune vie cittadine a storici presidenti di società sportive, una città normale piuttosto dedicherebbe l'intitolazione degli impianti sportivi a questi personaggi che hanno fatto la storia dello sport gelese. Invece niente di tutto questo. Zero assoluto. 

La questione è tornata di attualità per diverse segnalazioni e foto che ritraggono il terreno di gioco dello stadio in contrada Giardinelli, nuovamente invaso da folta vegetazione e, quindi, necessitante nuovamente di manutenzione straordinaria, a fronte delle diverse decine di migliaia di euro che sono state spese tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020, giusto appunto per la pulizia del manto erboso oltre che per i lavori di rispristino della struttura. Fra i destinatari a cui sono pervenute tali segnalazioni, i consiglieri comunali della Lega di Salvini, Emanuele Alabiso e Giuseppe Spata, con il primo che è anche vicepresidente di un club di calcio, hanno deciso di interrogare il sindaco e l'amministrazione cittadina, per sapere: a) quali sono i lavori che sono programmati; b) a che punto siamo con le autorizzazioni per la riapertura dello stadio; c) se nel frattempo è stata programmata la manutenzione del terreno di gioco; d) quali sono i tempi stimati per la riapertura.

L'amministrazione ha già indirettamente risposto dalla pagina social, informando più in generale i cittadini sullo stato dell'arte non solo del “Presti”, ma anche del “Palacossiga”. Sicché, dagli ultimi sopralluoghi effettuati con i tecnici della Ghelas, sarebbe emerso - secondo quanto si legge nel post della pagina facebook - che «al Vincenzo Presti sono state ultimate le prove richieste dalla Commissione Pubblici Spettacoli ed eseguite tramite società specializzata. Le prove a spinta in sito sui parapetti e le recinzioni del campo hanno dato esito positivo, per quelle su carotaggi sulle 4 torri faro e la curva Boscaglia attendiamo i risultati. I lavori nell’area degli accessi, nel bagno degli ospiti, per il manto erboso e la rimozione del tetto erano già stati completati nella prima fase d’intervento». 

Dal canto suo, «al PalaCossiga, l’Enel a breve procederà alla sistemazione del locale contatori e, nel frattempo, sono iniziati i lavori di adeguamento dell’impianto elettrico. Si sta procedendo anche con la verifica dell’impianto antincendio, con la pitturazione e con l’applicazione di vernice intumescente per la protezione dal fuoco nel tetto di copertura». Intanto si sta già lavorando per riparare i danni causati dai numerosi atti vandalici, nonché per la posa dell’impianto di videosorveglianza e di illuminazione all’esterno. In attesa dell’esito di una perizia della Ghelas.

«Il nostro impegno – affermano gli assessori ai Lavori pubblici, Ivan Liardi, e allo sport, Cristian Malluzzo, che stanno operando in sinergia – è di restituire il più presto possibile alla fruizione della città queste due importanti strutture, dopo aver dato loro nuova vita. C’è un tessuto sportivo davvero effervescente a Gela, e merita di riavere il suo stadio e il suo palazzetto».

Gli assessori non dicono nulla però sui tempi stimati per la riapertura. Nessun impegno preso in merito. Magai lo faranno in sede istituzionale, ma il mese di ottobre non è così lontano, specie per società che devono programmare un'intera stagione agonistica, a prescindere dalla categorie a cui partecipano.