Per lo sport gelese, annus horribilis

Per lo sport gelese, annus horribilis

Come ogni ultimo numero, prima della pausa natalizia, il bilancio dell’anno che stiamo per lasciaci – finalmente – alle spalle.

Questa volta più che mai, è difficile tirare le somme di questi 12 mesi e sarà ancora più complicato proiettarci al 2021, data ancora l’incertezza dovuta all’emergenza sanitaria in corso. Bisogna partire dal presupposto che, a conti fatti, nel 2020 si è giocato per 4 mesi se non di meno (gennaio, febbraio, settembre e ottobre), nei restanti giorni sono stati i Dpcm e le restrizioni a farla da padrone.

Calcio Gela Football Club. Il 2020 è stato comunque un anno importante per il Gela Fc del presidente Luigi Rivecchio. Nella prima metà dell’anno, dopo l’interruzione definitiva della stagione, era stata certificata la salvezza – ottenuta sempre sul campo – nel campionato di Eccellenza. Un risultato alla vigilia insperato, ma che non ha avuto seguito. A causa di varie problematiche, soprattutto di tipo economico, la società ha deciso di fare un passo indietro, iscrivendosi al campionato di Promozione. Il cambio di categoria, è coinciso con un cambio alla guida della squadra. Ad Alessio Catania è subentrato Francesco Evola. Il nuovo tecnico, ha riportato il progetto all’origine, con innesti giovane e di prospettiva, puntando anche sul settore giovanile, da quest’anno ancora più perno del progetto giallonero. Ad oggi, il bilancio di questa stagione in Promozione, con solo 5 partite disputate, può essere considerato positivo. Ovviamente parlare dei risultati sarebbe inutile, ma a colpire è vedere la squadra con un’identità ben definita. Un gioco mai banale e attendista, il Gela FC vuole giocare per fare la partita e questo porta anche a dei rischi. Vedremo se il resto della stagione regalerà delle importanti soddisfazioni, la salvezza è il primo obiettivo, ma la società non si preclude alcun risultato che vada ben oltre la permanenza nella categoria.

L’ anno che stiamo per lasciare, è l’anno zero per il Gela 

Calcio Gela. Dopo la prima stagione deludente, con il mancato salto di categoria i biancazzurri dell’ormai ex presidente Maurizio Melfa in estate si sono candidati ad essere protagonisti nel nuovo campionato di Prima categoria. Acquisti importanti come Campanaro, Misale, Brasile, Tuvé fanno ben sperare per il raggiungimento della promozione e le prime due giornate disputate hanno dimostrato che questa squadra ha poco a che fare con il dilettantismo regionale. 

Basket. Dopo un primo anno da “matricola temibile”, questa fine del 2020 avrebbe dovuto rappresentare la maturità per il Melfa’s Gela Basket in C. Purtroppo il campionato non è nemmeno iniziato, ma i nomi che compongono il gruppo fanno ben sperare per una stagione di livello, con il ritorno dei fratelli Caiola e l’arrivo di giovani stranieri promettenti, tenendo fede sempre al progetto iniziale di inclusione. La società cara a Maurizio Melfa è l’esempio di come la programmazione porti sempre ad ottimi risultati e se questi vengono raggiunti in tempi brevi, vuol dire che la società ha una base solida su cui poter continuare a costruire. Il nuovo anno regalerà alla città il PalaLivatino e chissà se la riapertura del palazzetto non possa portare a sognare in grande. 

Volley. Il 2020 delle ragazze di Giacomo Tandurella è stato molto tribolato, non solo per i risultati in campo con la salvezza raggiunta con qualche difficoltà, ma soprattutto perché per l’ennesimo anno la società ha dovuto fare i “salti mortali” per trovare una struttura utile soprattutto al settore giovanile. Il duro lavoro, compiuto nel corso degli anni, è stato ripagato non solo dai risultati, che restano comunque ottimi, ma dalla chiamata della PVT Modica, società che milita in serie B1, a Jenny D’Antoni, cresciuta nella squadra locale. 

In un anno tanto complicato, nessuna società meriterebbe un pensiero negativo, perché sono tante le difficoltà soprattutto economiche, a cui i dirigenti devono far fronte. L’ unica nota negativa, è che ancora nel 2020, una città come Gela si sia ritrovata senza uno stadio in ottime condizioni e senza un palazzetto disponibile, con il solo PalaItis in grado di soddisfare le necessità delle varie realtà. Ogni anno, ci auguriamo che il prossimo sia quello giusto per poter dire che Gela è una città di sport, perché questo se fatto ad alti livelli può fare da cartolina per il resto della Sicilia e non solo. La speranza, prima di tutto, è che si possa tornare in tempi brevi a parlare di campo. Se sarà possibile, vorrà di che tutti insieme saremo riusciti a vincere la partita più importante.