Gela in crisi profonda, lascia anche Scerra

Gela in crisi profonda, lascia anche Scerra

Pensavamo di aver visto di tutto e di più in questo ultimo mese, ma invece, ancora una volta nelle ultime quattro settimane viene scritta l’ennesima brutta pagina della storia del calcio gelese.

Il 4 marzo, Maurizio Melfa ha rassegnato le dimissioni da presidente, a seguito delle continue “proteste dei tifosi” e dei fatti emersi nelle due trasmissioni “Stadio Express” e Bar Sport” dove Scerra, Bonaffini e Fausciana, hanno manifestato il loro disappunto per il ridimensionamento del progetto biancazzurro deciso da Melfa; sette giorni dopo, a seguito del pareggio del “Presti” per 2-2 contro il Messana sono arrivate le dimissioni del tecnico Fausciana – voluto in panchina solo da Melfa e non da Scerra – che ha giustificato questo atto come un gesto d’amore nei confronti della squadra, dato il periodo nero di risultati.

Sembrava essere tornato il sereno in casa Gela, con Scerra alla guida del club e Andrea Pensabene nuovo allenatore – anche e soprattutto per la prossima stagione – ed invece sempre sette giorni dopo le dimissioni di Fausciana sono arrivate, inaspettatamente, anche quelle di Marco Scerra. 

Con un post su Facebook, il patron ex Gela FC, ha comunicato la decisione, in seguito ad un vertice societario in cui si è cercato di fare il punto sulla situazione, con la presenza dello stesso dimissionario Maurizio Melfa: «Carissimi tifosi e appassionati del Gela Calcio, a seguito della convocazione del consiglio di amministrazione del Città di Gela avvenuto nella giornata di ieri e del confronto con il presidente dimissionario Maurizio Melfa, a malincuore comunico le mie dimissioni da vice presidente della società.

Tale decisione è maturata a seguito di problematiche evidenziate in seno all'attuale situazione economica del club, la cui origine è sicuramente da addebitare alla fusione tra Ssd Gela e Gela FC. Una fusione che, seppur giusta nelle intenzioni, riportava delle divergenze economiche maturate adesso a seguito delle dimissioni del presidente del Melfa e che, allo stato attuale, non permettono al resto della compagine biancazzurra la gestione sia del presente e all’ingresso in società dei nuovi soci.

A questo punto, mi duole dover rimettere la palla a centrocampo in attesa che qualcuno si assuma la responsabilità di riprendere il gioco e la conclusione di una stagione iniziata con le migliori intenzioni ma scemata nei fatti e che sicuramente non ha visto mai il sottoscritto sottrarsi alle responsabilità nei confronti dei tesserati e dei collaboratori tutti». 

Un lungo messaggio dove, di fatto, emergono due aspetti importanti: il primo è che i due hanno sforato rispetto al budget inizialmente messo sul piatto per programmare la stagione, anche per sancire, il secondo è che Scerra, da solo, non è in grado di coprire le spese fino a fine stagione.

Da qui si capisce il motivo per cui Melfa, a dicembre, ha spinto per le cessioni di diversi giocatori, ridimensionando i costi, provando ad evitare un corto circuito che alla fine c’è stato, anche se, bisogna sempre ricordare, che il Gela a dicembre era in piena lotta per la promozione, per cui la volontà di Scerra di tentare l’assalto alla serie D era più che motivata – anche se bisognerebbe parlare della possibilità di giocare la D al “Presti – e questo ha portato al deterioramento dei rapporti tra i due.

Secondo punto: soltanto sette giorni fa, nel corso della conferenza stampa di presentazione di Andrea Pensabene e del ritorno di Alessandro Bonaffini in qualità di direttore sportivo, si è parlato apertamente di futuro ambizioso, da programmare con Pensabene già a partire da queste ultime giornate di campionato: «Il prossimo anno puntiamo ad un campionato totalmente diverso rispetto a questo»;

«A Gela non si può parlare di anno di transizione»; «Sfrutteremo queste ultime giornate per iniziare a delineare la rosa del prossimo anno» queste alcune delle frasi dette che fanno presagire ad un campionato 2024/2025 di vertice, ma su quale base economica? Sembrano promesse buttate al vento, considerando i problemi emersi già adesso, che siamo soltanto a marzo. Sull’ingresso di nuovi soci tutto tace, anche se, giustamente, nuovi ingressi in società possono avvenire soltanto con una situazione economica stabile perché nessuno pagherebbe i “debiti” di una “vecchia” gestione.

In un contesto a dir poco grottesco, mortificante per la città, diventata zimbello di tutta la Sicilia, si aggiunge, nella mattinata di mercoledì, un video pubblicato dallo stesso Melfa dove nuovamente attacca i tifosi, i giornalisti, e rimarca la necessità di forze economiche per portare avanti il progetto “come vorrebbero i tifosi” a cui è stata lanciata una provocazione chiedendo loro di investire sulla squadra. Inoltre, sono stati ribaditi i buoni rapporti con Scerra, anche se ormai la spaccatura è più che evidente.

Essere presidente di una squadra, qualunque essa sia che si trovi in Terza Categoria o in serie A, prima di tutto deve essere un onore perché si rappresenta una città. Oltre all’onore, ci sono anche gli oneri, fa parte del “gioco” e si può dire solo grazie a chi investe per la propria comunità, ma allo stesso tempo questo non deve essere preteso, così come bisogna accettare le critiche, quelle costruttive.

Il grande, unico, presidente Tuccio, ha portato e mantenuto il Gela in serie C1, che di certo non è l’Eccellenza, non facendo mai pesare all’ambiente il fatto che era lui l’unico a portare avanti il progetto, seppur chiedendo più volte un aiuto dagli imprenditori locali. Tuccio, in serie C1, dove le partite sono seguite a livello nazionale e non soltanto da emittenti e giornalisti locali, soprattutto negli ultimi anni ha ricevuto aspre critiche dalla curva “Boscaglia” non battendo mai ciglio perché a suo dire “I tifosi fanno i tifosi” ricordandosi sempre che sono quelli che macinano kilometri su kilometri per amore dei colori biancazzurri.

L’ errore più grande di Scerra e Melfa è stato quello di non essere mai stati chiari con i sostenitori, anzi, rilanciando le ambizioni di partecipazione a campionati importanti. Non si deve far pesare la decisione di aver investito “sul pallone”. Se non è possibile portare avanti un impegno in un determinato modo non si fa, altrimenti si finisce col calpestare la storia del Gela Calcio, perché anche nei prossimi anni verrà ricordata tutta questa triste situazione. E sul futuro incombono nubi nere. Il Gela, squadra, sconfitta a Mazzarrone 1-0, riprenderà il suo cammino dopo le festività pasquali, con la sfida interna contro la Leonzio 

TABELLINO

Mazzarrone-Città di Gela 1-0

Marcatore: Kebbeh 40' st 

Mazzarrone: Pandolfo, Campagna, Marino, Puglisi, Figini, Campanella, Tomasello, Pappalardo, Kebbeh, Reale, Bojang (46' st Monreale). All. Biagio Burrometi

Gela: Di Martino, Bellomo (45' st D'Agosto), Tuvè, Treppiedi, Martinez, Gambuzza, Resouf, Rechichi, Signate (23' st Longo), Alves Da Silva, Lo Giudice. All. Andrea Pensabene

Arbitro: Francesco Ferrara di Palermo