Franzone (Csag), «Gravi e stantie le accuse del sindaco ai gelesi: chieda scusa e si dimetta!»

Franzone (Csag), «Gravi e stantie le accuse del sindaco ai gelesi: chieda scusa e si dimetta!»

Oggi (13 gennaio) è iniziata la zona rossa a Gela a causa dell’aumento dei casi di Covid 19.

Gela non è l’unica città siciliana ad aver subito un innalzamento dei casi Covid, decine di città siciliane subiscono o hanno subito la restrizione della zona rossa, sono centinaia in Italia.

In nessuna città però il Sindaco, il primo cittadino, responsabile della salute pubblica, dell’ordine pubblico, dello sviluppo e del buon nome della città, inveisce contro i suoi cittadini, i suoi elettori, i suoi amici e parenti. La scioccante esternazione di oggi in conferenza stampa, che ha fatto rabbrividire decine di migliaia di gelesi, è imperdonabile: “nella fragile società gelese, disabituata al rispetto delle regole, oltre che indisciplinata e noncurante di qualsiasi norma disciplinare, per non dire dell'assoluta mancanza di senso civico, non a caso capitale dei giovani impegnati in attività illecite, con il più alto tasso di dispersione scolastica e, non ultimo, capitale dell'abusivismo edilizio…”

Premesso che nella prima fase, il rispetto della zona rossa nazionale a Gela è stato rispettato in modo religioso. Che nella fase attuale, senza alcun tipo di controllo delle norme (distanziamento, uso della mascherina, assembramenti) da parte dei tutori dell’ordine, che a Gela sono presenti in numero molto esiguo, la popolazione gelese, al pari di altre, da Milano a Vittoria, si è dimostrata meno attenta alle regole.

Che Gela ha  una struttura ospedaliera dove a causa dell’atavica carenza di personale, posti letto e strumentazione, i pazienti attendono ore per un tampone. Che non si capisce dove il Sindaco prenda i dati per dichiarare che Gela è “capitale dei giovani impegnati in attività illecite” , in ogni caso non sappiamo come lo stesso sia intervenuto per arginare il fenomeno. Che si sono commessi molti abusi edilizi, sì, ma fino agli anni ’90 del secolo scorso, in gran parte sanati, non si capisce perché il riferimento, comunque, vada all’intera comunità, etichettando i gelesi come il male assoluto.

Un Sindaco vero, in primis, cerca di risolvere i problemi della propria comunità, cerca di far crescere la collettività, che ambisce ad intercettare flussi turistici, che ambisce a svolgere il ruolo di guida per i comuni del circondario, che si attiva a fare arrivare finanziamenti in città e soprattutto a non perderli.

Con queste dichiarazioni il Sindaco ha annullato l’eccellente lavoro svolto da centinaia di associazioni che si sforzano in tutti i modi di tenere alto l’onore della città; di decine di migliaia di cittadini, la maggioranza,  che ogni giorno, silenziosamente svolgono il loro compito nel pieno rispetto delle regole; ma soprattutto ha offeso tutta, ma proprio tutta, la cittadinanza gelese.

È curioso che alcune settimane fa, lo stesso primo cittadino ha difeso strenuamente una consigliera della sua maggioranza multata per abbandono di rifiuti in una discarica abusiva, elevandosi oggi  a moralizzatore dell’intera comunità.

Per la gravità delle sue affermazioni, rese di pubblico dominio anche presso i media nazionali, a nostro avviso il Sindaco deve procedere ad immediata rettifica delle stesse, scusandosi umilmente con i gelesi . Qualora il sindaco dovesse ritenere di non ravvedersi rispetto a tali dichiarazioni, in quanto espressione elettivo-democratica di quella città che ha dipinto, dovrebbe come minimo dimettersi, lasciando ad altri l’onere, per il bene di Gela!