Corpo contro mente, doloroso compromesso

Corpo contro mente, doloroso compromesso

Finalmente arriva l’accordo sul ddl Cirinnà: si alle unioni civili, rinvio per la  stepchild adoption, ed il gioco è fatto. Così ha deciso il Senato della Repubblica, con voto a maggioranza.


Fra il non fare nulla, come avrebbero voluto i cattolici, lasciando tutto come prima, e la rivoluzione cosi come chiesto dagli lgbt ci sta di mezzo il buon senso. Meglio un passo alla volta piuttosto che niente, quando la rivoluzione è impossibile. Cattolici contro lgbt, ma perché un così forte accanimento da entrambi le parti? Dove sta il punto nevralgico del contendere? Sta tutto nei figli. Il cattolicesimo è la religione delle madri, o meglio oggi si dice delle “madri biologiche”. Il cattolicesimo è il loro manifesto culturale, il loro sistema di regole dettate a tutta la società da due mila anni a questa parte. Nemmeno le armate musulmane sono riuscite a scalfire il potere delle madri. Figuriamoci gli lgbt. Se è umanamente accettabile in termini di diritti civili che gay, trans, omo e bisex godano degli stessi diritti degli etero, cioè pensione di reversibilità, eredità, mutua assistenza, altra cosa sono invece i figli. La madre cattolica esercita il suo potere nel mondo proprio grazie a loro, i figli. O almeno è stato così da due mila anni a questa parte, anche se da qualche anno le cose  stanno un po’ cambiando. Il potere di procreare e quindi l’esclusiva prerogativa biologica di fare una gravidanza, (e poi di partorire  e di allattare)  ha dato alla madri l’enorme potere sulla società di cui continuano a godere sino ad oggi, naturalmente pagando anche loro un pegno in termini di morti per gravidanza e parto, in termini di rinunce e sofferenze per educare i figli, in termini di morti per femminicidio.

Nella Sacra Famiglia mentre la Madonna è una ragazzina appena adolescente, il marito è un anziano. E mentre lei è madre biologica, lui l’anziano è solo un padre adottivo. Gesù è stato adottato da Giuseppe il quale ha sposato una donna già incinta di un altro, ed ognuno di noi è libero di credere che questo altro sia stato lo Spirito Santo, se ha fede, oppure chiunque, anche un soldato romano di passaggio che abbia stuprato questa ragazzina rifilata poi  al primo e sprovveduto allocco. Che in compenso però la Chiesa ha fatto diventare santo. Insomma santo solo perché si è calato le corna di qualcuno, chiunque esso sia stato.
Ora mentre la madre biologica è certa, il padre no. E nella sacra famiglia è la figura materna che prevale, è il rapporto di sangue fra madre e figlio, fra Maria e Gesù che prevale. Infatti dopo i fatti di Betlemme si sente più parlare di questo povero disgraziato di Giuseppe? No, scompare, il suo ruolo è assolutamente irrilevante, marginale, metafora e incarnazione della irrilevanza del ruolo paterno nella società delle madri, nel cattolicesimo. Oggi dopo due mila anni, gli lgbt vorrebbero espropriare le madri del loro potere, attaccandole là, nella loro roccaforte, nella biologia, nel sangue». Quindi la psicologia.
Ordunque, abbiamo due schieramenti. Da un lato le mamme cattoliche con il sangue e dall’altro gli lgbt con la psicologia. Corpo contro Mente.
E se per due mila anni ha prevalso il corpo sulla mente, non è detto che sarà sempre cosi, che debba essere sempre così.

Questo pericolo le madri cattoliche lo hanno fiutato, un pericolo mortale, peggio delle armate maschiliste  islamiche che mai sono riuscite a scalfire il potere delle madri.
E noi, noi padri biologici eterosessuali che ruolo abbiamo in tutto ciò? noi siamo stati relegati,  o almeno cosi hanno tentato di fare le madri, al ruolo puramente simbolico assegnato a S. Giuseppe, lavoratore e falegname, insomma lavorare e portare i soldi a casa, che al resto ci pensa la madre. Oggi gli lgbt proclamando la supremazia dell’amore  sul sangue vogliono ridurre le madri a semplici uteri, contenitori, insomma ridurli alla stregua della merce  che si butta via quando non serve più, quando non può più fare figli. Dicono gli lgbt alle madri: «il vostro ruolo è storicamente superato,  avete fatto il vostro tempo, e chiunque possa fare figli, oggi li fa su ordinazione, a pagamento, fare figli diventa quindi un mestiere, come insegnare o fare il medico, o prostituirsi,  o fare la pornostar, insomma è lo stesso, una donna che non sa fare altro, o non vuole fare altro, sceglie di fare figli a pagamento, e poi magari cambia mestiere, si ricicla. Così gli uomini, o tutti coloro che non vogliono avere a che fare con una donna, o peggio con una moglie e madre in casa propria, non sono più costretti a sposare una donna per avere un figlio, basta disporre di un po’ di soldi ed il gioco è fatto. Le donne servono a questo. E se veramente vogliono contare in società devono mascolinizzarsi, devono produrre con la mente e non con il corpo, o solo con il corpo. Perché la supremazia oggi, dopo duemila anni, passa dal sangue alla mente».

Dal cattolicesimo all’ateismo. Il ritorno del paganesimo. E la famiglia tradizionale, composta di un padre biologico, di una madre biologica e di una figlio biologico è solo un ricordo, ormai messa in soffitta, retaggio di un antico passato, d’altronde la famiglia naturale non è mai esistita e tutte le famiglie sono sempre storicamente determinate. Così diventa normale di conseguenza l’omosessualità, la pornografia, la pedofilia etc., e nessuno potrà più porre limiti a niente, saltato il parametro sangue, perché la mente prima o poi ammette tutto, o può accettare tutto, come d’altronde accettava tutto prima del cattolicesimo. Per quanto strano, lo scontro a cui stiamo assistendo oggi,  fu già reale  più di due mila anni fa, allora vinsero le madri e  divenne lecito fare sesso solo con loro le donne, solo fra uomini e donne etero, dentro il sacramento del matrimonio, le donne dentro il matrimonio sante, fuori dal matrimonio puttane, e questo garantì alle madri il potere, oggi diventa lecito tutto ciò che genera piacere anche se non finalizzato a procreare. Le madri sono fuori, caput. Ed il piacere e la felicità possono passare fra omo, o bisex, o trans, o lesbiche o amori di gruppo, o amori  multipli etc.,  tutto ciò che assicura piacere e felicità diventa lecito, perché la felicità è un diritto.

Tutti parlano e straparlano in nome e per conto dei figli, in difesa dei figli, ma signori miei i figli non hanno mai contato nulla, e qui si assiste ad una enorme e gigantesca ipocrisia, sono i grandi quelli che contano e si scontrano, qui e adesso lo scontro è fra i grandi che possono fare figli, le madri, e i grandi che non vogliono o non possono fare figli, omo e lesbiche.
 I figli sono usati, e non solo amati, sono oggetto del contendere perché, e le madri lo sanno,  è usando i figli, assoggettandoli, soggezionandoli ed educandoli in un certo modo che ci si assicura il potere nei secoli dei secoli.
Non per niente al momento di una separazione le madri si prendono i figli e prendendosi i figli si prendono la casa ed il mantenimento dal marito, senza i figli non avrebbero né casa, né mantenimento. Se in questa partita le madri perdono i figli, hanno perso tutto. È solo una questione di tempo, i pagani sono fra di noi.