Alcune riflessioni a margine della visita a Gela dei soci del club Unesco di Castelvetrano-Selinunte

Alcune riflessioni a margine della visita a Gela dei soci del club Unesco di Castelvetrano-Selinunte

Nei giorni scorsi il Club per l’Unesco di Gela ha ospitato un gruppo di circa 50 soci del Club per l’Unesco di Castelvetrano-Selinunte in visita escursionistica-Acheologica Paesaggistica.

Il gruppo alcuni mesi fa mi aveva contattato in quanto aveva in animo di venire a Gela per due giorni, pernottando in strutture locali per visitare la Mostra del Mito di Ulisse con la nave greca, le Mura Timoleontee, i Bagni Greci, L’Emporio e l’Acropoli. Appreso che la Mostra del Mito era stata chiusa, hanno modificato l’itinerario della loro escursione., riservando a Gela solo la mattinata per poi proseguire per la Villa Romana e pernottare a Piazza Armerina per proseguire l’indomani per Aidone/Morgantina.

Diversi Club per l’Unesco di altre parti d’Italia avevano programmato di venire a Gela per la Mostra del Mito e la Nave Greca ed appreso che la Mostra era stata chiusa  hanno dovuto rinviare la visita a quando saranno fruibili il Museo Archeologico e la Nave Greca. 

Dopo una breve accoglienza all’ingresso dell’area delle Mura Timoleontee, alcuni soci del Club di Gela hanno guidato  il gruppo che ha percorso l’itinerario delle Mura Timoleontee, ammirandone la bellezza e l’imponenza della fortificazione realizzata nel IV secolo a.C. per difendere la colonia greca dalle invasioni nemiche.

Il gruppo di visitatori lungo il percorso delle Mura Timoleontee ha ammirato il paesaggio mozzafiato che dalla punta estrema della collina di Caposoprano si vede verso ovest direzione Licata, con la spiaggia dorata, la vista della Torre di Manfria e l’ampio golfo fino al promontorio di Licata. Lungo il percorso delle Mura, notevole la rigogliosa vegetazione mediterranea, ricca di varietà floreali, presa nel momento di massimo splendore vegetativo.

La bellezza del paesaggio e la vista mozzafiato, testimoniate dall’interesse dei visitatori di scattare delle foto al paesaggio, li ripagava della delusione alla vista del degrado in cui sono tenuti i nostri beni archeologici tra sterpaglie ed erbacce invasive, meravigliandosi non poco. Cosa che ha creato tanto imbarazzo tra noi ospitanti, quasi a sentirci in qualche modo responsabili di tanto degrado per non denunciare abbastanza le inefficienze della pubblica amministrazione.

Eppure chi ha la tutela, per garantire la fruibilità dei reperti storici., non interviene pur sapendo che oggi la fruibilità dei Beni Archeologici è tanto importante quanto almeno la loro tutela. La non fruibilità del patrimonio archeologico per un territorio come il nostro provoca danni irreversibili allo sviluppo dell’economia.

Gli amici del club di Castelvetrano, dal sito internet avevano già appreso che non era visitabile il Museo Archeologico, chiuso ancora per lavori in corso e tanti interrogativi mi sono stati posti sulla inspiegabile chiusura della Mostra del Mito di Ulisse, dal momento che la struttura del padiglione espositivo era stata realizzata e la Mostra poteva ancora essere prorogata fino alla definitiva collocazione permanente nel nuovo realizzando museo delle navi greche. Di certo, il livello di interesse raggiunto con gli oltre cinquantamila visitatori, dopo l’interruzione, sarà difficile recuperarlo se non dopo diversi mesi. Come usa dirsi ciò che è stato perso è perso definitivamente. 

Per la pulizia dalle sterpaglie due volte l’anno, dei tre principali siti del Parco (Mura Timoleontee-Bagni Greci-Acropoli, sarebbero sufficienti ogni anno 8-10 giornate lavorative e qualche decespugliatore. Poca cosa, sufficiente però per non dare il tempo alle erbacce di crescere ed infestare i reperti archeologici . Sarebbe sufficiente un minimo di manutenzione, al limite della decenza.

Con il Museo Archeologico riaperto, il nuovo Museo delle Navi Greche inaugurato  e gli altri siti del Parco Archeologico (Mura Timoleontee, Bagni Greci, Acropoli Greca ed Emporio)  tenuti in buono stato di manutenzione, non sarebbero sufficienti ai turisti nemmeno tre-quattro giorni di permanenza per visitarli. Ben altra cosa della appena  mezza giornata degli amici del Club per l’Unesco ospitati dal Club di Gela. 

Questo è il danno che si sta creando al territorio ed alla sua economia con l’incuria dei beni archeologici esistenti e con il prolungarsi, ancora chissà fino a quando, dei lavori di ristrutturazione del Museo e la realizzazione del nuovo Museo delle Navi greche. 

Giuseppe Nicoletti - presidente del Club per l'Unesco di Gela