Gela vista dal mare (c’era una volta…)

Gela vista dal mare (c’era una volta…)

Una vecchia fotografia di Gela scattata dall’ignoto fotografo dando le spalle al mare mostra l'arenile, profondo centinaia di metri. Il cambiamento, rispetto ad oggi, è profondo:

l’arenile è stato  ridimensionato notevolmente ed in alcuni tratti è scomparso lungo la costa. L’immagine permette di guardare alcuni vecchi palazzi e fabbricati, malmessi, ma dignitosi. I cambiamenti non nascono  da eventi puramente ambientali; sono solo una declinazione della diversità, una delle tante.

 L'immagine antica, per esempio, lascia emergere un arredo urbanistico ed una coerenza architettonica. E' dovuto solo al fatto che quando si costruiscono case, oggi, si ha cura sui costi: meno si spende meglio è?

Oppure il senso estetico ha subito una decadenza. Il Palazzo di Città, progettato da un importante architetto, non ha nulla da spartire con il resto dell’impianto urbanistico. E’ una eredità del fascismo, senza essere nato durante il Ventennio. E’ la scuola del Littoriale a Roma, dove “la macchina per scrivere” – così è stato battezzato architettonicamente il Littoriale – per tanti anni ha suscitato molte critiche per la sua diversità con l’ambiente architettonico circostante. 

La questione è ampia e la stiamo affrontando in modo disordinato, ma l’immagine, da cui parte la riflessione, suscita pensieri disordinati, segnati da una nostalgica visione del passato. Ciò nonostante, essa solleva una serie di questioni interessanti sulla trasformazione delle città nel corso del tempo e sull'evoluzione dell'urbanistica e dell'architettura. 

È vero che spesso ci si confronta con un contrasto tra l'estetica e la funzionalità, e tra i costi di costruzione e la qualità del risultato finale.

L'immagine di una città antica può certamente evocare una sensazione di bellezza e qualità architettonica che sembra mancare in molte delle nuove costruzioni. Questo potrebbe essere attribuito a una serie di fattori, tra cui la pressione economica per ridurre i costi di costruzione, la standardizzazione dei progetti, la mancanza di attenzione al contesto storico e ambientale a causa anche dell’abuso, e una perdita generale di senso estetico nella progettazione urbana.

È possibile che la focalizzazione sui costi abbia influenzato negativamente la qualità estetica delle nuove costruzioni, ma ciò non significa necessariamente che la cura per l'aspetto estetico sia del tutto scomparsa. Molte città e architetti stanno cercando di bilanciare la funzionalità con l'estetica, incorporando elementi di design sostenibile, riutilizzo dei materiali e considerazioni culturali e storiche nei loro progetti.

Inoltre, la diversità (lamentata?) va oltre l'aspetto estetico e tocca anche questioni più profonde riguardanti l’aspetto culturale e sociale nelle città. Le trasformazioni urbane spesso riflettono cambiamenti nella società e nell'economia, e possono avere un impatto significativo sulla coesione sociale e sulla qualità della vita.

In definitiva, il dibattito sull'urbanistica e sull'architettura, a Gela e altrove, è complesso e multiforme, coinvolgendo considerazioni estetiche, economiche, sociali, culturali e ambientali. È importante continuare a riflettere su questi temi e a cercare soluzioni che bilancino le diverse esigenze e valori delle comunità urbane.