Arresto lampo del presunto autore dell’attentato al bar Lory

Arresto lampo del presunto autore dell’attentato al bar Lory

E’ bastata poco più di una settimana alla Polizia per dare un volto, nome e cognome al presunto autore dell’attentato incendiario del Bar Lory di Caposoprano.

Si chiama Giovanni Botta, 36 anni, laurea in giurisprudenza, di fatto agente di commercio, arrestato nei giorni scorsi con l’accusa di danneggiamento e tentata estorsione. Ad incastrarlo è stato un filmato che ha registrato le immagini in cui l’uomo, con indosso una tuta bianca, ha versato liquido infiammabile davanti all’ingresso dell’esercizio, appiccandovi il fuoco. I dettagli dell’operazione, diretta dal procuratore capo Asaro e coordinata dal sostituto Federica Scuderi (ad eseguirla il commissario di Polizia Belviso) sono stati forniti nel corso di una conferenza stampa convocata in procura mercoledì scorso, presente anche il questore Giovanni Signer.

Secondo l’accusa, il Botta, che è difeso dall’avv. Filippo Spina, avrebbe con quel gesto criminoso voluto intimidire il titolare del locale, e costringerlo ad acquistare da lui i prodotti da bar di cui l’attentatore è fornitore. I particolari delle immagini rilevate ed il ritrovamento di una tuta simile o uguale a quella indossata dall’uomo ripreso nel filmato hanno portato gli investigatori all’identificazione del Botta.

Le indagini proseguono per verificare se l’arresto del Botta possa avere una qualche relazione con il doppio attentato avvenuto appena il giorno prima ai danni del Bar Belvedere di viale Mediterraneo e del Lido BCool (Rotonda est di Macchitella).

Asaro, la Scuderi e Signer hanno posto l’accento sulla necessità che commercianti e cittadini comuni collaborino con le forze di polizia, impegnati a garantire sicurezza pubblica ed a sconfiggere ogni forma di criminalità, come in questo caso specifico contro chi ricorre a queste forme di pressione anche di tipo psicologico, invitandoli a non essere omertosi.