Eni, la Terapia intensiva si farà durante o dopo l’epidemia da Covid

Eni, la Terapia intensiva si farà durante o dopo l’epidemia da Covid

L’Unità di terapia intensiva al Vittorio Emanuele IIII, presidio ospedaliero di Gela, promessa da Eni si farà. Lo assicura il responsabile del relazioni esterne con gli enti locali del “cane a sei zampe”, Francesco Manna, con un passato nell’ufficio di gabinetto dell’allora governatore della Puglia, Nicky Vendola.


Manna non garantisce però sui tempi, per cui non è ipotizzabile se prima o dopo la fine dell’emergenza epidemica. «E’ in fase di finalizzazione – ha scritto Manna nella missiva inviata al primo cittadino gelese - lo sviluppo dell’ingegneria (a livello progettuale già esecutivo e cantierabile), propedeutico e all’esecuzione delle opere e delle forniture per la realizzazione della nuova unità di terapia intensiva dell’ospedale».

Oltre ad alcune iniziative minori per l’Asp in tutta la provincia, per la popolazione gelese Eni si era assunto anche l’impegno di fornire 7500 mascherine FFP2 e 30 mila mascherine chirurgiche, ma l’unico contributo ad oggi realizzato è quello datato 23 aprile, giorno in cui è stato consegnato, installato e collaudato presso il nosocomio gelese l’impianto di sterilizzazione.

Il responsabile degli Enti locali della multinazionale, ha aggiornato dunque il sindaco a conferma del continuo scambio di richieste e informazioni con Eni, sin da quando i due si sono incontrati “de visu” in piena estate lo scorso anno in un summit tenuto con la Regione siciliana.

Altrove la multinazionale è stata più celere. Già ad i primi d’aprile All’Irccs Policlinico di San Donato, Eni ha assicurato la fornitura di equipaggiamento sanitario come monitor per rianimazione e dispositivi di protezione individuale mentre all’ospedale Giovanni XXIII di Bergamo e all’Azienda Tutela della Salute di Bergamo ha consegnato ventilatori polmonari per la terapia sub intensiva; inoltre in Basilicata, la società ha consegnato ed ha in corso la fornitura di ventilatori polmonari, letti per la terapia intensiva e la rianimazione, unità mobili attrezzate con spirometro, saturimetro, ecografo e Cpap (maschere a pressione positiva per vie aeree).

Eni ha poi fornito il proprio supporto alle Ausl di Ravenna ed Ancona, al 118 di Ravenna e alla Croce Rossa Italiana di Pesaro, Ancona ed Ortona, facendosi carico della fornitura di apparati medici quali respiratori, ventilatori polmonari e monitor defibrillatori; ha messo a disposizione della Regione Lombardia e della Protezione Civile diversi voli charter per il trasporto di materiale di utilità sanitaria, come ventilatori e mascherine ed infine ha già avviato con Cineca le attività e ha messo a disposizione del consorzio le proprie competenze tecniche e l’utilizzo del sistema di supercalcolo HPC5, il più potente al mondo a livello industriale. La sua architettura ibrida rende particolarmente efficiente gli algoritmi per la simulazione molecolare. Altre iniziative in tutto il territorio nazionale sono in corso, per un esborso complessivo pari a 35 milioni di euro.