Editoriale/2 Il Corriere verso i quarant’anni, corretto e imparziale

Editoriale/2 Il Corriere verso i quarant’anni, corretto e imparziale

Con questo numero, il Corriere di Gela varca la soglia d’ingresso della sua quarantennale presenza in edicola (di cui 24 anche sul web).

Un traguardo che mai avremmo potuto immaginare quando, nel lontano 1985 – a quel tempo quindicinale – si affacciò per la prima volta in città e nel comprensorio, divenendo col passare degli anni punto di riferimento e di connessione tra lettori e giornale. Non esistevano ancora né social, né Intelligenza artificiale. Di lì a poco irromperà Internet, che come uno tsunami sconvolgerà il mondo.

La maggior parte dei giornali – i quotidiani più degli altri, locali e non – da anni ormai vivono sotto una spada di Damocle. La chiamano emorragia di copie. E così, per sopravvivere ci si è inventato di tutto: sono state chiuse redazioni, diminuite le pagine, licenziate persone; mentre chi è stato più coraggioso e avendone  avuto la possibilità, ha rilanciato aprendo al digitale, con abbonamenti che il più delle volte si sono rivelati solo dei pannicelli caldi.

Noi più semplicemente, grazie alle spontanee e preziose collaborazioni di alcuni colleghi ed esponenti della cultura locale, qualche sponsor fidelizzato e un discreto riscontro in edicola, abbiamo tirato avanti con sacrifici e abnegazione, convinti che il territorio avesse ancora bisogno di una voce libera, che sapesse indicare all’occorrenza la via maestra a chi, quinquennio dopo quinquennio, si è proposto e riproposto per la guida del governo della città. Campane che spesso non hanno suonato, rivelandosi inefficienti, quando peggio incompetenti, fino a farsi sfiduciare o passare tristemente sotto la gogna della tentata sfiducia.

Il Corriere di Gela ha sempre cercato di fare la sua parte. Lo ha fatto per circa quarant’anni, vivendo tempi difficili ed altri con soddisfazioni, soprattutto professionali. Continuiamo a tenere la schiena dritta, senza trattamenti di favore e lasciando spazi liberi a chi ha chiesto di poter esprimere idee anche diverse dalle nostre, puntualmente ospitate nell’apposita pagina “Tribuna Aperta”. Qualche volta siamo stati fraintesi ma quando abbiamo sbagliato, abbiamo riconosciuto gli errori. 

Cercheremo ancora di svolgere il nostro ruolo con imparzialità e correttezza, meritandoci, come sempre, la stima dei lettori, la vera cifra del nostro lavoro.