Per Emanuele D’Angeli, dopo la gavetta si sono aperte le porte della tv

Per Emanuele D’Angeli, dopo la gavetta si sono aperte le porte della tv

Ha percorso l’Italia in lungo e in largo raccogliendo numerosi attestati di stima per il talento nell’illusionismo. Emanuele D’ Angeli (nella foto) è sicuramente uno dei personaggi di spicco nell’ambito dell’intrattenimento.

Numerose, inoltre, le partecipazioni a programmi di punta di Rai, Mediaset e Sky (Italia’s got talent e Planet’s got talent). Da qualche anno va alla ricerca di talenti canori con il programma – da lui ideato e curato in regia – “Una voce per la Sicilia” giunto alla quarta edizione.

– Come è nata la passione per l’illusionismo?
«E’ nata da bambino all’età di 4-5 anni. Il mondo della magia mi ha sempre incuriosito. Mi divertivo a mettere in pratica dei trucchetti con le carte che riuscivo a memorizzare grazie a dei segni particolari nel retro. Ho sempre desiderato di fare questo nella vita».

– Raccontami qualche esperienza che ti è servita nel percorso di crescita.
«Ho fatto la gavetta con degli spettacoli nelle piazze e nei Grest. La prima grande esperienza risale al 2008 quando partecipai al programma Rai “Festa Italiana” condotto da Caterina Balivo. La difficoltà maggiore consisteva nella diretta poiché non c’erano possibilità di ripetere i numeri in caso di errori».

– Parlando sempre di tv, nel 2013 hai partecipato al programma Mediaset “La grande magia”. Cosa mi racconti di quel periodo?
«Sono stati 20 giorni (a Roma) di pura magia. Ho avuto l’occasione di confrontarmi con 36 illusionisti provenienti da ogni continente. Eravamo presenti 5 italiani ed io ero l’unico del Sud. Questa occasione è stata fondamentale non solo perché sono arrivato in semifinale, ma anche perché conoscendo Roberto Cenci (regista dei programmi di punta delle reti Mediaset) ho imparato anche cosa vuol dire lavorare dietro le quinte e le qualità che servono per fare in modo che tutti i programmi abbiano un riscontro positivo in termini di pubblico. Mi sono appassionato alla Tv in generale, ma soprattutto a quello che riguarda la regia televisiva. Tornato da Roma, ho iniziato a muovere i primi passi nelle tv locali».

– Hai ideato il format “Una voce per la Sicilia”. Un programma conosciuto in tutta la Sicilia. Da cosa è nata l’idea e soprattutto cosa cambia ogni anno?
«Ho sempre desiderato di costruire un programma incentrato sui giovani. La Sicilia è piena di talenti canori e dopo quattro edizioni posso dire di essere soddisfatto. Negli anni la modalità del “concorso” è cambiata fino ad arrivare a quella attuale che comprende due semifinali, una finale e la finalissima in cui verranno decretati i vincitori delle varie categorie. L’ anno scorso sono state ben 17 le emittenti che hanno trasmesso il programma. Questa volta sarà Video Regione a mandarlo in onda, sin dai casting che saranno visibili per 14 settimane (per il momento il sabato alle 22 e la domenica alle 18:30). Le puntata hanno la durata di 20’ – 4 cantanti-. Se tutto questo è possibile bisogna dire grazie anche agli sponsor che sposano questo progetto soprattutto perché si dà voce al talento».

– Progetti futuri?
«Sempre con Video Regione abbiamo pensato ad un programma che andrà in onda nei mesi di luglio e agosto. Stiamo già registrando in giro per le più belle città siciliane come Catania, Ortigia, Ragusa e molte altre. Sarà una trasmissione che vedrà come protagonisti la gente comun, che sarà testimone a pochi centimetri di prodigi magici».