Politica colpita da apatia estiva, niente da fare, niente da dire

Politica colpita da apatia estiva, niente da fare, niente da dire

L'estate è iniziata e sembra inizialmente protrarsi con le solite scaramucce tra maggioranza ed opposizione, nonché all'interno della stessa maggioranza, mentre finanziamenti continuano ad essere tagliati anche se ci dicono che sono congelati, accantonati, slittati e quant'altro.

Dapprima i 33 milioni del patto per il sud, poi altri 5 milioni per il lungomare e la rotonda di Manfria, ora i 111 milioni della nuova darsena commerciale. Il sindaco da un lato fa ricorso gerarchico al presidente Musumeci e dall'altro sembra credergli quando, nell'incontrarlo a Palermo, il governatore dell'isola lo rassicura che basterà presentare i progetti esecutivi e cantierabili e la Regione troverà i soldi per finanziarli, rispettando gli importi originari. Una musica che noi gelesi abbiamo già ascoltato, allorquando Musumeci affermava che le volontà popolari vanno sempre rispettate – ed il riferimento era ai referendum confermativi con cui Gela diceva addio a Caltanissetta scegliendo Catania – per poi relegarle, con identico tono aulico, a desideri che a volte possono anche non avverarsi.

Il taglio dei finanziamenti per la darsena commerciale e l'eventuale slittamento alla prossima programmazione (2021-27) ha offerto lo spunto alle opposizioni ed in particolare alla consigliere comunale di Fratelli d'Italia, partito della Meloni in forte crescita nazionale stando agli ultimi sondaggi, Sandra Bennici, nel puntare l'indice contro il sindaco Lucio Greco, (nella foto) tacciato di essere più concentrato nel dispensare incarichi, che a incassare finanziamenti per la città.

Rispedite al mittente le accuse del primo cittadino che ha indicato nel ricorso subito e nella critica puramente negativa ed ostativa, per nulla costruttiva, delle opposizioni, le cause di un primo anno di mandato complicato e difficile, la Bennici non esita a biasimare il primo cittadino per l'inadeguatezza amministrativa palesata e la poca lungimiranza nel non essere intervenuto nella macchina amministrativa al fine di razionalizzarla, rendendola più efficace ed efficiente. 

Ma non è mancato il solito ed oramai puntuale fuoco amico proveniente dalla maggioranza ed in particolare dal capogruppo di Libera-mente, Vincenzo Casciana, che sulla nuova darsena commerciale non le manda a dire al primo cittadino. Per Casciana il sindaco deve intimare le forze alleate presenti nella commissione bilancio che dovrà fornire il parere sulla delibera di giunta che taglia i 111 milioni di finanziamento, decidendo di non inserire il progetto nella programmazione 2014-20, di opporsi nel voto a tale taglio, pena l'allontanamento dalla giunta e la fuoriuscita dalla maggioranza. Il riferimento non può che essere rivolto a Fi e Udc, considerato che il Pd si è già chiamato fuori e gli altri partiti rappresentati nei gruppi parlamentari regionali, sono minoranza nel civico consesso gelese.

Eventualità che difficilmente il primo cittadino avallerà. E’ improbabile che il sindaco rinunci al consigliere dell’Udc ed ai due consiglieri di Fi, in procinto di diventare tre con l’ingresso tra i berlusconiani del consigliere Trainito, dato per certo da numerose ed insistenti indiscrezioni. Ci sono già i due consiglieri dem che sono usciti dalla maggioranza e c’è il seggio della consigliere Romina Morselli decisamente in bilico, con a sostituirla Sara Cavallo che ha aderito nei giorni scorsi a FdI.

Insomma, anche quando dalla commissione uscirà un voto favorevole alla delibera con il contributo dei partiti alleati a Gela con Greco, quest’ultimo non potrà che limitarsi a prenderne atto, per non vedersi frantumata quella che è stata salutata come maggioranza bulgara dopo le elezioni grazie al premio di maggioranza conquistato. 

Del resto qual è stato l’atteggiamento degli alleati innanzi alla fuoriuscita del Pd dalla giunta e dalla maggioranza, se non quello di una presa d’atto? Ancor oggi ed a distanza di giorni dalla decisione dei piddini, in giunta non si è proceduto a coprire il posto lasciato vacante dalla dimissionaria Grazia Robilatte e si tratta di deleghe importantissime, come quella all’ambiente ed ai rifiuti. Nessuno sembra voler alzare il dito e chiedere: ma non è cambiato proprio nulla?

La stessa opposizione non s’affanna a chiedere alla presidenza del consiglio di convocare il sindaco, alla prima seduta utile o in occasione di un’apposita seduta monotematica, per relazionare in consiglio comunale, sull’addio del Pd, su una giunta monca in deleghe importanti, sulle voci di un probabile ingresso, ancora da ufficializzare, dei renziani di Italia Viva che sarebbero già ufficiosamente dentro con Malluzzo, nonché su altro, secondo quanto d’altronde prevede espressamente il testo unico degli enti locali. Non una leggina qualsiasi, insomma.

In attesa della decisione del Cga che tarda stranamente ad arrivare, si naviga a vista nella sempre più crescente disaffezione dei cittadini verso la politica. L’amministrazione ha riaperto il tratto del lungomare rimasto inaccessibile per almeno due mesi, ha deliberato sulla apertura della Ztl nelle ore serali del centro storico e, contemporaneamente, ha ripristinato e reso fruibile l’intero parcheggio arena, gratuitamente. Si tratta ben più di un sussulto, ma anche la reazione dei cittadini è stata quella di una presa d’atto. Nessuno si attendeva manifestazioni di giubilo per questi interventi, ma almeno un po’ di esaltazione dei fan più sfegatati nei social. Ed invece è come se un clima di apatia e disillusione generale avesse preso il sopravvento, in tutti.