Le false promesse di Greco dopo il Cga

Le false promesse di Greco dopo il Cga

Doveva essere una nuova fase amministrativa della città, quella che si apriva all'indomani della sentenza del Cga che, in sede d'appello, ha respinto il ricorso del leghista Spata, confermando la tesi predominante e le argomentazioni a corredo che il Tar aveva formulato in primo grado.

Lo aveva confessato lo stesso sindaco di Gela Lucio Greco (nella foto),in occasione della conferenza stampa di fine mese scorso, appositamente indetta per commentare la sentenza: «da adesso niente più alibi per tutti, anche per le opposizioni» ha detto il primo cittadino, davanti ad assessori, presidente del consiglio comunale e rappresentanti della maggioranza, presenti nella stanza del sindaco, con tanto di appello alle forze politiche responsabili disposte ad aiutare la città a rialzarsi.

A distanza di tre settimane calde e non solo per il clima meteo, non si scorgono invero segnali evidenti di questa nuova svolta. Puntualmente, invece, acqua e rifiuti sono diventate emergenze, ai quali abbiamo dedicato un approfondimento a parte. Rimangono parimenti aperte le ferite relative agli "scippi" subiti dalla città ad opera della regione sia su alcun progetti del patto per il sud che sulla darsena commerciale. Una seduta monotematica in consiglio comunale avrebbe dovuto trattare entrambe le tematiche, ma con l'assenza di politici nazionali e regionali, mentre erano presenti i funzionari che hanno seguito l'iter del porto commerciale, l'intero dibattito si è concentrato su questa importante infrastruttura, la cui vicenda si protrae oramai da un quarto di secolo, diventando guarda caso argomento utilissimo da spendere in diverse campagne elettorali. 

E’ stato ribadito che non c'era certezza di avere garantito l'inizio dei lavori entro il 2023, spostando i termini entro il 2025, prelevando il finanziamento dai fondi poc. Pochi i consiglieri convinti, tanto che nel documento finale si è impegnato il presidente Sammito a convocare una nuova seduta monotematica con la presenza del presidente della regione, Nello Musumeci, al fine di ottenere dallo stesso la solenne promessa che l’opera verrà realizzata entro la fine del suo mandato. E se il capogruppo di “Una buona idea” Davide Sincero ha lanciato l’idea di nominare commissario straordinario lo stesso primo cittadino, la consigliere comunale Alessandra Ascia del Pd ha sollevato la necessità di un “ente porto”, cioè un organismo misto tra pubblico e privato con il compito di seguire l’iter con attenzione al fine di anticipare ed evitare altre brutte sorprese.

In tema di opere pubbliche, pochi giorni prima, il sindaco Greco aveva tenuto una conferenza stampa in cui ha parlato della riqualificazione del lungomare nel tratto che va dalla capitaneria di porto al lido dell’ex conchiglia: «la direttiva dell'assessore Falcone firmata martedì è il primo atto formale che porterà, tra la fine di agosto ai primi di settembre, a reperire i fondi per la realizzazione – ha riferito Greco – ed è la riprova che il governo regionale non ha nulla contro questa città e questa amministrazione». Il sindaco ha confermato la bontà di una scelta ben precisa, ossia quella di non andare al “muro contro muro” nei rapporti con il governo regionale. Semmai, secondo Greco l’alternativa dev’essere lo strumento della “ragionevolezza”, anche per portare a termine altri progetti, specie quelli più datati.

Il sindaco ha poi rispolverato il Progetto Ciliegino. L’intento è quello di prelevare 3 milioni di euro dalle royalties, per pagare i terreni. Rimane da capire se i proprietari dei terreni saranno tutti d’accordo, in caso contrario si procederà comunque ai contenziosi e, soprattutto, bisogna vedere se il primo cittadino convincerà il consiglio comunale sul fatto che questi 3 milioni sottratti al gettito delle royalties non metteranno in difficoltà le casse comunali. Pagati i terreni con le royalties, seguirà una gara internazionale per selezionare il miglior progetto. Ciò ha fatto desistere la società inglese, la “Tep Renewable Energies”, con tanto di marcia indietro, mentre sembrerebbe ancora voler insistere l’italiana “Fortore energia spa”.

Altro progetto tirato dal cilindro è quello del parco Montelungo: redatto dagli architetti Giorgio e Angelo Cannizzaro, rientrerebbe nel “Po Fesr 2014 - 2020 – Azione 6.6.1”, con un costo complessivo di 5 milioni e 400mila euro. È già esecutivo, per cui la palla passa alla regione con i soliti dubbi che spontaneamente si sollevano sulla capacità politica locale di sostenere il progetto a livello regionale.