Affidamento servizio raccolta rifiuti, ancora scontro tra Balbo e Greco

Affidamento servizio raccolta rifiuti, ancora scontro tra Balbo e Greco

Anno nuovo, vecchi problemi.

Sui rifiuti, il 2022 si apre così con la riproposizione del botta e risposta, con tanto di "offese istituzionali", tra l'avvocato Lucio Greco, sindaco di Gela, città azionista di maggioranza relativa in seno alla Srr4 ed il medico pediatra, Filippo Balbo, sindaco di Butera e presidente della Srr4. Una querelle che si trascina da quando la Srr4 ha deciso di ricorrere alla soluzione in house, affidando alla partecipata Srr Impianti srl il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, in tutti i comuni consorziati.

Un decisione accolta da subito con titubanza dal sindaco Greco per poi "rompere" su questa linea e rincorrere la soluzione "in solitaria" dell'Aro. Una soluzione però mal digerita dalla Regione siciliana e che ha suggerito a Greco di fare un passo indietro, almeno apparentemente. Niente Aro comunale, dunque, con Gela che rimane nella Srr4, ma restano parimenti fortissime le riserve verso la soluzione in house, a cui Greco continua a preferire la singola gara comunale ad evidenza pubblica, nonostante le due precedenti gare andate deserte.

Per il primo cittadino gelese, per dirla tutta, «la città di Gela, per numero di abitanti e per la sua estensione e complessità urbanistica, è completamente diversa rispetto a tutti gli altri comuni più piccoli della Srr. Certe logiche e certe regole, forse valide per i piccoli centri, possono rivelarsi devastanti per un grande centro urbano» e se ci si muove sul piano della raccolta differenziata col metodo del porta a porta, siamo nettamente d'accordo con lui.

Da quanto è stata istituita, abbiamo sempre contestato un metodo come quello del porta a porta, che è un modello congeniale per i rioni popolosi e del centro storico, mentre altrettanto non può dirsi per i quartieri interamente condominiali, come Caposoprano e Macchitella per fare due esempi eclatanti. E soprattutto, in una città di oltre 75 mila abitanti, al porta a potar vanno aggiunte le isole ecologiche, con espressa previsione nel capitolato d'appalto, anche in termini di personale preposto.

Sicchè alle nuove accuse mosse da Balbo, che ha bollato il sindaco di Gela di essere poco chiaro e contraddittorio, Greco ha replicato: «le affermazioni del presidente Balbo sono inaccettabili, e rivelano un modo grossolano di gestire una società così importante e delicata come la Srr. Sa benissimo che ho sempre mantenuto una linea di coerenza, non essendo mai stato favorevole al servizio in house, mi lascia qualche sospetto che dietro questa insistenza a voler impedire al comune di Gela di potere fare liberamente la propria scelta, si possano nascondere interessi corposi». Accuse che non sono andate giù al sindaco di Gela, lesto a controbattere e rilanciare accuse e sospetti.

Infatti, «non capisco – ha proseguito – come abbiano potuto, Balbo e il cda della Srr, affidare il servizio in house alla Impianti senza prima valutare i requisiti di legge: a) l’iscrizione all’albo dei gestori; b) la valutazione tecnico - economica di convenienza dell’offerta (requisito, quest’ultimo, imposto dall’art.192 del Codice degli Appalti in materia di affidamento in house); c) in che modo la impianti abbia potuto procedere all’assorbimento di tutto il personale utilizzato dalle imprese cessate, senza considerare la natura pubblica dell’impresa affidataria e l’impossibilità di una applicazione generalizzata delle clausole di solidarietà a favore dei lavoratori valevoli solo per le imprese private. 

Infine, non comprendo come abbiano potuto scegliere la Impianti senza alcuna garanzia di convenienza in termini di risparmio, rispetto a quello che offre il mercato, e senza alcuna certezza, dato che la Impianti – ha concluso - non ha esperienza in merito al rispetto degli standard di efficienza ed efficacia del servizio. Spero e mi auguro che l’assemblea valuterà con serenità e con spirito costruttivo le mie ragioni, e accetterà la proposta da me formulata». Anche i sindacati, condividendo sostanzialmente le stesse obiezioni. hanno chiesto un assemblea dei soci che il presidente Balbo, d’altronde, non ha ancora provveduto a convocare.